Cosa mangiare a Catania: il “minimo sindacale” da assaggiare

 

Cosa mangiare a CataniaScrivere un post su cosa mangiare a Catania è un’impresa per niente scontata e più difficile che raggiungere la vetta dell’Etna camminando solo sulle punte dei piedi. Ci son troppe cose buone da assaggiare in città, spesso declinate in mille modi diversi, che tentare di fare un elenco rischia di essere pericolosissimo dato che la probabilità di scordarsi qualcosa è troppo alta. Ho quindi deciso di aggirare il problema e di limitarmi a stendere un breviario essenziale contenente il “minimo sindacale” che va assaggiato durante un soggiorno a Catania. Roba che se non assaggiate almeno queste cose… bhé, che cosa ci andate a fare? Ricordatevi che un viaggio a Catania, e più in generale in tutta la Sicilia, non è completo se non ci si ingozza di tutto il bendidio che questa terra mette a disposizione. L’articolo che state leggendo è dedicato in particolare a chi trascorre a Catania solo un weekend o poco più e che, per banali limiti fisici, non riesce a provare proprio tutto. Consci che dopo due giorni a Catania si tornerà a casa con 2 kg in più, cominciamo!

Arancino

Arancino di riso (Catania)Il re dello street food catanese è senza dubbio alcuno l’arancino di riso, una palla di riso impanato e fritto farcito con ragù, nella sua versione originale, ma anche con tante altre cose (ce ne sono versioni anche per vegetariani). A dire il vero l’arancino è un prodotto di rosticceria diffuso in tutta la Sicilia, non solo a Catania: ogni città dell’isola ne rivendica la paternità e le varianti che si trovano in giro sono tantissime. La particolarità dell’arancino di Catania oltre ad essere maschio (altrove invece è femmina, arancina) è la sua forma conica, ispirata all’Etna: quando si addenta l’estremità, esce il fumo del vulcano e si intravede addirittura un po’ di lava (il ragù).
Sono state fatte fior di classifiche sui posti dove mangiare il miglior arancino di Catania e in tutte figura, in posizioni diverse ma sempre piuttosto in alto, Savia, un locale aperto dalla notte dei tempi, dove generazioni di catanesi hanno mangiato e continuano a mangiare arancini. Si trova ai civici 302/304 di via Etnea e spesso è molto affollato. Qui un arancino da asporto costa 2,50€, 3€ se ci si siede. Anche il vicino Spinella (via Etnea 292/298) sforna – anzi frigge – degli arancini niente male, ma non è ancora riuscito a superare Savia quanto a popolarità (il prezzo degli arancini è però lo stesso).

Pasta alla Norma

Pasta alla Norma (Catania)Il piatto più popolare della città non poteva che essere dedicato alla Norma, l’opera più famosa di Bellini, uno dei cittadini illustri di Catania. Un piatto semplice, ma molto gustoso a base di pasta al pomodoro, melanzane fritte, ricotta salata e basilico. Un buon posto in cui provare la pasta alla Norma, anche se sembra abbia perso colpi negli ultimi anni, è la Nuova Trattoria del Forestiero in via Coppola 24. Qui donna Rosanna prepara tutto sul momento e questo fa sì che i tempi di attesa siano un po’ lunghetti.
Foto da Facebook

Pesce Spada

Pesce Spada (Catania)Catania è una città affacciata sul mare dove ogni giorno arriva pesce freschissimo appena pescato che, di conseguenza, non manca mai sulle tavole dei catanesi. Tutte le mattine, tranne la domenica, si svolge vicino al Duomo il mercato ittico a’ Piscaria, sui cui banchi il protagonista indiscusso è il pesce spada. Lo stesso pesce spada che poi si può gustare in tanti modi nei ristoranti della città. Semplicemente grigliato con un po’ di sapori e un filo di olio buono è il massimo, ma anche gli involtini non sono per nulla male, così come la parmigiana di pesce spada (che difficilmente troverete altrove, quindi provatela).

Carne di Cavallo

Carne di cavallo (Catania)A Catania mangiare carne di cavallo è una tradizione radicata da tempo immemore: sono numerose in città le macellerie equine nonché i locali in cui poter mangiare carne di cavallo cucinata in tutti i modi. Via del Plebiscito è il regno indiscusso dei mangiatori di carne di cavallo: qui si susseguono trattorie a cui, a una prima occhiata, non si darebbe 100 lire – fumo dei bracieri che esce dalla porta, tavolini traballanti che danno direttamente sulla strada, menù talmente vissuti da essere ridotti in brandelli – ma che regalano una vera esperienza catanese e che permettono di mangiare a prezzo contenuto.
Al 734 di via Plebiscito, Da Achille, una macelleria convertita in trattoria, è uno dei posti più frequentati e popolari. È d’obbligo assaggiare le polpette e la salsiccia di cavallo, accompagnate un’insalata di pomodoro e cipolla ricoperta da ricotta salata grattugiata.
In questi localacci, non mancano gli abbinamenti carne di cavallo pistacchio: una combo assolutamente da provare.

Seltz limone e sale

Seltz limone e sale (Catania)Non si può mica mangiare e basta a Catania! Prendiamoci una breve pausa tra il salato e il dolce sorseggiando quella che è la bevanda più popolare della città: seltz, limone e sale. Un digestivo, una bibita rinfrescante, un diversivo alle solite bevande gassate. Seltz, limone e sale è una bevanda composta da succo di limone, acqua gassata, sale e un pizzico di bicarbonato. Provatela in uno dei tanti chioschi che puntellano la città, ve la caverete con poco più di un euro.

Minnuzze (o Minne) di Sant’Agata

Minnuzze di Sant'Agata (Catania)A Catania il culto di Sant’Agata, la patrona della città, è molto sentito. Alla santa venne letteralmente strappato il seno in giovane età per non aver ceduto alle lusinghe del proconsole Quinziano – per questo Sant’Agata è la patrona delle donne con patologie al seno – ed è proprio il suo seno che ha ispirato la forma di questo popolarissimo e buonissimo dolce catanese (minna in siciliano significa tetta). Le minnuzze, altro non sono che delle cassatine – quindi dolci a base di ricotta di pecora, pan di Spagna e pasta reale – dalla forma di piccolo seno, con tanto di capezzolo rappresentato da una ciliegina candita. Se infatti le cassate possono avere coperture di diversi colori, le minnuzze si troveranno sempre e soltanto ricoperte di bianco (che ricordano un po’ anche l’Etna ricoperto di neve). Una minnuzza vi costerà indicativamente 1,50€.

Cannolo

Cannoli siciliani (Catania)Possiamo non inserire il cannolo di ricotta in un elenco di cose da mangiare in una città siciliana? Ovviamente no! Non si tratta di una specialità tipica di Catania, ma diffusa in tutta l’isola e di cui rappresenta un vanto. Una cialda croccante realizzata con pasta fritta ripiena di crema a base di ricotta di pecora: in poche parole questo è il cannolo siciliano. C’è chi dice che la ricotta che si produce nella zona di Catania sia la migliore di tutta l’isola: di conseguenza si potrebbe pensare che i migliori cannoli siciliani si possano mangiare proprio qui, ma non voglio sbilanciarmi così tanto. Mi limito a darvi un indirizzo per andare sul sicuro: Savia in via Etnea (sì, la stessa che ho citato qualche riga più in su a proposito degli arancini).

Iris

Iris (Catania)E per finire in bellezza (di certo non in leggerezza) spendiamo due parole sull’iris, un dolce siciliano che si trova anche nei banchi di tutte le pasticcerie di Catania. Un dolce fritto composto da pasta dolce ripiena con una dose generosa (a dire il vero quasi esagerata) di crema bianca o al cioccolato. Con tutta probabilità sarete sazi dopo due morsicate ma per golosità arriverete fino in fondo. 😉

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