Cappella Sistina di Savona: la sorella quasi sconosciuta di quella vaticana

 

Cappella Sistina di Savona
Alzi la mano chi crede che di Cappella Sistina ce ne sia solo una, quella in Vaticano. Oddio quante mani alzate (sì, le vedo anche attraverso il blog!), bisogna subito porre rimedio. Di cappelle sistine, dove l’aggettivo sistino è riferito a papa Sisto IV, ce ne sono ben due: una più nota in Vaticano e una più piccola ma estremamente graziosa ed affascinante in quel di Savona. Ce ne sarebbe poi una terza, a Roma nella basilica di Santa Maria Maggiore, fatta edificare da papa Sisto V. Oggi però mi voglio dedicare alla Cappella Sistina di Savona, situata nel complesso della Cattedrale di Nostra Signora Assunta.

Papa Sisto IV della Rovere nasce a Pecorile (una frazione di Celle Ligure, comune in provincia di Savona) nel 1414. Appartenente all’ordine francescano, diventa papa nel 1471 ed è lui che ordina l’inizio dei lavori sia della Cappella Sistina del Vaticano che di quella di Savona. Sarà poi papa Giulio II, suo quasi compaesano e parente, ad abbellirle entrambe.

Mentre la Cappella Sistina vaticana aveva ed ha tuttora la funzione di ospitare cerimonie solenni, quella di Savona fu fatta costruire per onorare i genitori di papa Sisto IV. I lavori della Cappella Sistina savonese incominciarono nel 1481. La struttura è molto semplice: un’unica navata rettangolare con volta a vela.
Inizialmente era piuttosto semplice e spoglia: oltre alla tomba dei genitori di Sisto IV, ai tempi posta sull’altare e adesso collocata sulla sinistra rispetto all’entrata, c’era ben poco. Il sepolcro, realizzato dai fratelli D’Aria su disegno del papa stesso, raffigura Sisto IV nell’atto di “offrire” alla Vergine i propri genitori. La Vergine tiene in braccio il Bambino che regge una palla, simbolo del potere temporale dei papi.

Papa Sisto IV muore nel 1484. È il nipote, il Cardinale Giuliano della Rovere (che successivamente diventerà papa Giulio II), che ordina la decorazione della cappella all’artista ligure Giovanni Mazone. Degli affreschi del Mazone oggi ne rimangono solo delle tracce.

Con la morte di Giulio II ed una serie di altri avvenimenti incomincia il declino di Savona, culminante nel 1549 quando Andrea Doria fa saltare la fortezza del Priamar.
La città incomincia a riprendersi tra la fine del 1600 e l’inizio del 1700, quando i Savoia la scelgono come porto d’élite del regno. In questo periodo rinasce anche la Cappella Sistina che diventa un trionfo Rococò e, dopo alcuni accorgimenti strutturali per migliorarne l’acustica, viene adibita a sala da musica. Il pregevole organo a canne è del 1764. Tra il 1760 e il 1764 viene affrescato il soffitto con la promessa di salvezza dell’uomo fatta dal Redentore, in cui si può notare un particolare piuttosto curioso: al posto del consueto albero di pomi vi è una quercia, simbolo della famiglia dei Della Rovere.

La Cappella Sistina è visitabile un po’ con il contagocce: il lunedì dalle 10 alle 12 e il martedì, il sabato e la domenica dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 18. È chiaramente un peccato che sia aperta così poco però bisogna tenere in considerazione che ciò avviene grazie ai volontari dell’Associazione dei Beni Culturali, che forniscono anche esaustive spiegazioni.
L’ingresso è gratuito ma se potete, lasciate un’offerta. Per maggiori informazioni potete chiamare il numero: 019.83.89.636.
Il sabato pomeriggio dalle 16 alle 16:30 vi è inoltre la possibilità di visitare anche l’appartamento di Papa Pio VII, sempre a cura dei volontari. È indispensabile prenotare.

All’interno della Cappella Sistina non si possono fare foto: quella che vedete in alto è stata una gentile concessione del Comune di Savona.

 
4 commenti su “Cappella Sistina di Savona: la sorella quasi sconosciuta di quella vaticana”
    • Ciao Giuseppe,
      la Cappella Sistina si trova nel complesso della Cattedrale di Savona (ingresso da Via Ambrogio Aonzo), comunque per visitarla devi chiamare il numero indicato nell’articolo!
      Lo aggiungo nell’articolo, grazie!
      Silvia

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