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Casa dell’Angelo a Venezia (Ca’ Soranzo) e la leggenda del diavolo-scimmia


Affacciata su un piccolo canale dietro piazza San Marco a Venezia si trova una casa legata ad una leggenda piuttosto curiosa e a tratti anche un po’ inquietante. La casa, Ca’ Soranzo, è comunemente identificata come casa dell’Angelo perché sulla sua facciata è visibile (anche se non troppo riconoscibile se non ci si fa caso) una statua di un angelo con un foro sopra la testa. E qui comincia la leggenda.

Si narra che in tempi passati la casa fosse abitata da Iseppo Pasini, un avvocato molto devoto alla Vergine Maria ma che, sotto sotto, tanto onesto non era: pare avesse accumulato molte ricchezze lucrando sulle spalle della povera gente. Egli aveva in casa una scimmietta ammaestrata che si occupava delle faccende domestiche e di cui andava molto fiero. Ma era del tutto ignaro che la scimmia fosse il diavolo in persona, volenteroso di appropriarsi della sua anima. L’unico motivo per cui non l’avesse ancora fatto era la devozione del Pasini nei confronti della Madonna.
A scoprire la doppia identità della scimmia fu padre Matteo da Bascio quando si recò a Ca’ Soranzo per un pranzo. Il religioso ordinò alla scimmia di uscire subito dalla casa facendo un foro sul muro, buco che sarebbe servito come eterna testimonianza dell’accaduto.
Tornato a tavola padre Matteo rimproverò il Pasini per le sue malefatte, rendendo tutto più teatrale strizzando un lembo della tovaglia dal quale uscì del sangue, quello di tutte le persone vittime degli imbrogli dell’avvocato. Questi scoppiò in lacrime e promise che avrebbe restituito tutto il maltolto alle sue vittime.
Tuttavia rimaneva un buco alla parete della casa, dal quale il demonio poteva entrare da un momento all’altro. Padre Matteo suggerì al Pasini di difenderlo con l’immagine di un angelo ed è così che da più di 500 anni la figura di un angelo veglia su Ca’ Soranzo.

Fonti: Viaggi nei luoghi del mistero; Venezia Museo; Venezia ti amo

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