Cosa vedere a Como in un giorno: un itinerario a piedi nella città lariana

 

Cosa vedere a Como in un giornoComo è una deliziosa località sul lago omonimo, pienamente consapevole della sua bellezza. Ho sempre pensato che se la tirasse un po’ troppo, e all’inizio non riuscivo nemmeno a farmela stare simpatica, ma mi tocca ammettere che se lo può permettere. E, col tempo, ho imparato ad apprezzarla tornandoci spesso.

Il suo fascino lacustre e la bellezza sofisticata del suo centro, i panorami a perdita d’occhio da Brunate, le incantevoli ville che si affacciano sul lago la rendono una meta molto ambita, e nei weekend di bel tempo viene presa d’assalto da gruppi di turisti. Forse è anche questo successo indiscutibile che le ha fatto un po’ venire il nasino all’insù, vallo a sapere.

Como è una meta ideale per una gita in giornata da Milano – in treno ci vuole un’oretta scarsa partendo da Cadorna, Domodossola o Bovisa e il biglietto costa 4,80€ -, ma si può azzardare l’impresa anche da altre città del Nord Italia.

Un giorno è sufficiente per visitarla più o meno tutta a piedi, ma non dimenticatevi che il lago e i suoi dintorni offrono un sacco di escursioni simpatiche da fare e posti molto belli da visitare (in calce trovate qualche link), quindi fate la pensata di rimanere in zona più a lungo, soprattutto se venite da una certa longitudine in giù. Ma adesso concentriamoci su cosa vedere e fare a Como in una giornata.

Importante: arrivate presto in città (facciamo non oltre le 9:30, ok?) perché, nonostante le dimensioni ridotte del suo centro, ci sono un po’ di cose da vedere “distaccate” quali l’escursione a Brunate o la visita di Villa Olmo sul lungolago. E mettete un paio di scarpe comode, che c’è da camminare! 😉

A questo link trovate una cartina in cui sono evidenziati i punti toccati da questo itinerario.

Dove fare colazione a Como

In tutti i miei itinerari di un giorno parto sempre da una buona colazione, frutto di un’attenta ricerca: in nessuna occasione vi ho mandato in un posto a caso, né lo farò questa volta. Devo però ammettere che a Como non ho mai trovato un locale in cui mangiare che mi abbia soddisfatta in pieno, a partire proprio dalla colazione: o si mangia bene ma il servizio e la location son così così, o il contrario. E spesso capita che i prezzi non siano in linea con quanto offerto, ma questo succede in tutte le località a vocazione turistica come Como.

Non mi addentro ulteriormente nel discorso (però ricordatevelo all’ora di pranzo) e passiamo al dunque: la pasticceria Vago in via Leone Leoni 3d è la prima tappa della giornata, quella in cui si fa il pieno di zuccheri e felicità.
La location non è il massimo, sia perché rimane un po’ fuori dal centro sia perché non offre una gran vista nemmeno nel dehors esterno, il servizio completamente disorganizzato ma le brioche molto buone, varie e digeribilissime (io me ne son mangiate due senza colpo ferire :D).

Per raggiungere la pasticceria Vago, scendete dal treno alla fermata di Como Borghi (è la penultima) e non Lago, e camminate per una decina di minuti. Ho scelto di cominciare da qui e non dal lago perché il giro che vi propongo comincia dalla chiesa di Sant’Abbondio, un po’ fuori dal centro e, guarda caso, nei pressi di Vago! Quando si dice prendere due piccioni con una fava! 😉

In questo modo l’itinerario per Como sarà un crescendo, vi fidate?

Basilica di Sant’Abbondio

Basilica di Sant’Abbondio, ComoBisogna camminare solo un’altra decina di minuti dalla pasticceria per arrivare alla prima tappa culturale della giornata, la bella e tranquilla Basilica di Sant’Abbondio, uno dei mie posti preferiti in città.

È una chiesa romanica dalla facciata severa e disadorna, dalla cui struttura sorgono due torri campanarie alleggerite da bifore e trifore e con un notevole ciclo di affreschi trecenteschi all’interno nella parte absidale. Un piccolo gioiellino appartato nella quiete di una via secondaria. La frenesia del lungolago è lontana anni luce da qui.

Mura, torri e porte di Como

Porte delle mura di ComoE adesso dirigiamoci verso il piccolo e delizioso centro storico di Como, approcciandolo dalle mura esterne. In meno di 10 minuti a piedi si avvista la torre Gattoni, conosciuta anche come la torre degli esperimenti voltiani: fu qui che Alessandro Volta condusse i suoi primi esperimenti scientifici intorno al 1765.

Costeggiate le mura fino alla principale e più bizzarra porta della città, porta Torre. È una massiccia struttura di 40 metri alleggerita da un lato da 8 finestroni (2 per piano, anche se i piani interni sono andati distrutti) fuori asse rispetto all’arco più grande al piano terra.

Curiosità sulle mura di Como: esse circondano il centro storico cittadino su tre lati e sono ancora conservate in ottimo stato per il 70% del perimetro originario e risalgono al periodo medievale. Se avete occasione di vedere Como dall’alto in una bella giornata tersa, le noterete subito!

Proprio fuori dalle mura, in alcuni giorni della settimana si tiene il mercato (martedì mattina, giovedì mattina, sabato tutto il giorno). In queste occasioni potrebbe esserci un po’ di confusione.

Il centro storico di Como

Attraverso porta Torre, entrate finalmente nel centro storico di Como. Vi accorgerete presto che è molto piccolo ma pieno di tante cose interessanti – io ve le presenterò in un’escalation di bellezza – e arricchito da particolari sulle facciate delle case e dei palazzi che lo impreziosiscono non poco. È bello gironzolare per le sue viuzze, andando alla ricerca di angolini nascosti e sbirciando all’interno dei portoni aperti (alcuni celano dei cortili meravigliosi).

Se vi capita di passare per via Alessandro Volta, vi segnalo che al numero 62 si trova la sua casa natale. Non è visitabile all’interno, ma una targa ricorda i suoi natali comensi. Nel pomeriggio ci sarà comunque occasione per omaggiare questo geniale personaggio.

Nei paragrafi che seguono, mi soffermo sulle attrazioni del centro di Como che non si possono tralasciare.

Museo Archeologico e Museo Storico

Non distante da porta Torre, in piazza Medaglie d’Oro, si affacciano due bei palazzi che ospitano altrettanti musei collegati tra di loro da un percorso museale unico e, fisicamente, da un paio di passerelle sospese.

Il Museo Archeologico Paolo Giovio è ospitato all’interno di Palazzo Giovio, una volta residenza cittadina degli omonimi conti. È diviso in varie sezioni tutte dedicate all’archeologia e in particolare ai reperti trovati nel territorio lariano.
I pezzi forti del museo sono il sarcofago egizio della mummia Isiuret e il cosiddetto Carro della Cà Morta, un carro funebre risalente alla prima età del Ferro.
Dal bel cortile si ha accesso al lapidario e a una piccola stanza in cui è custodito ciò che rimane di un bellissimo mosaico romano.

Nel palazzo a fianco, Palazzo Olginati, soggiornò Giuseppe Garibaldi nel 1866 (c’è una lapide a ricordo sulla facciata) ed è oggi sede del Museo Storico Giuseppe Garibaldi, dove si possono ammirare cimeli dedicati ai moti Risorgimentali del 1848-49, del 1859 e delle guerre del Novecento, oltre a una sezione etnografica.

Come accennavo sopra, il percorso museale è unico: si comincia dal Museo Archeologico per poi passare al Museo Storico e ritornare alle ultime sezioni di quello Archeologico e vedere, infine, lapidario e mosaico romano nel cortile di Palazzo Giovio.

Per visitare i musei ci vuole un po’ meno di un’ora (a meno che non vi soffermiate su ogni singolo pezzo) e io vi suggerisco vivamente di dedicare loro un po’ di tempo perché, al di là delle collezioni in sé, sono molto belli gli interni dei due palazzi che le ospitano. Inoltre il prezzo del biglietto di ingresso è esiguo, 4€, e li vale tutti.

I musei sono aperti tutti i giorni, tranne il lunedì, dalle 10 alle 18: se non riuscite a visitarli la mattina, valutate di tenerveli per il pomeriggio.

Piazza e Basilica di San Fedele

Piazza San Fedele a Como, con le case tardo-rinascimentaliRaggiungiamo ora la graziosissima piazza San Fedele, su cui si affaccia l’omonima basilica, addossata a un altro edificio da cui spunta il campanile.

La chiesa è risalente al XII secolo, anche se venne ritoccata e restaurata più volte nel corso del tempo. La parte più interessante è l’abside poligona col suo elegante loggiato, che per ammirare meglio dovrete andare sul retro imboccando il vicoletto sulla destra del portale d’ingresso.

Ritornate poi in piazza per dare uno sguardo alle bellissime case tardo-rinascimentali che vi si affacciano. Impossibile non notarle dal momento che si differenziano un bel po’ dagli edifici vicini.

Duomo di Como

Duomo di ComoLa parte del leone del centro storico di Como la fa senza dubbio il Duomo, che con le sue imponenti dimensioni non passa certo inosservato. Una struttura notevole -87 metri di lunghezza, 36-56 metri di larghezza e 75 metri di altezza al culmine della cupola- che, costretta nel contesto di un piccolo centro storico composto da vicoli lunghi e stretti, sembra ancora più grossa.

La Cattedrale di Santa Maria Assunta ci appare oggi un tutt’uno con il Broletto e la Torre Civica, casistica difficile da trovare altrove. Questo perché fu realizzata sull’area che ospitava un’antica chiesa, su un terreno che non era libero da vincoli e preesistenze. L’originale struttura del Broletto venne addirittura mutilata nel lato meridionale per far posto al Duomo. Il risultato però, bisogna ammetterlo, è unico e molto scenografico (peccato si faccia fatica a fotografarlo nella sua interezza, vista l’esigua estensione della piazza antistante!).

I lavori per la costruzione del Duomo furono avviati nel 1396 e si protrassero per quattro secoli: osservandone la struttura, è facile rilevarne il susseguirsi delle epoche e degli stili (facciata tardo-gotica, zona absidale rinascimentale, cupola settecentesca).

Da notare sulla facciata le statue in onore di due celebri cittadini comensi dell’antichità, Plinio il Vecchio e Plinio il Giovane (nel Museo Storico si possono ammirare i calchi in gesso delle due sculture).

L’interno, maestoso, è riccamente decorato e conserva degli arazzi del XVI secolo e XVII secolo. L’ingresso è gratuito.

Casa del Fascio

Casa del Fascio, ComoSpostiamoci poi sul retro della chiesa dove, in piazza Giuseppe Verdi, si respira un po’ di più. Qui si può ammirare il bel lato B della Cattedrale, l’imponente facciata del Teatro Sociale (volendo si può prendere parte a una visita guidata in alcuni giorni e orari, controllate qui) e, in lontananza dall’altra parte della strada, la cosiddetta Casa del Fascio di Giuseppe Terragni, uno dei tanti capolavori di architettura razionalista che si vedono in città.

Como-Brunate-Como (in funicolare o a piedi)

Como vista da BrunateIncamminatevi quindi verso Brunate, un piccolo comune a poco più di 700 metri sul livello del mare che regala delle vedute impareggiabili su Como e il lago. L’incamminarsi può essere in senso figurativo o letterale:

  • Nel primo caso prendete la storica funicolare che in pochi minuti conduce in vetta.
    La stazione di partenza è visibile dal lungolago, la funicolare è attiva tutti i giorni dalle 6 del mattino alle 22:30 o 24 e il biglietto di andata e ritorno costa 5,70€ (3,10€ la corsa singola).
  • Nel secondo caso potete percorrere a piedi diversi sentieri che conducono fino in cima, a dire il vero non troppo battuti, visto il costo esiguo della funicolare, l’importante dislivello tra Como e Brunate (~500 metri) e la pigrizia diffusa della gente.
    Se però preferite camminare, il sentiero più popolare per raggiungere Brunate è quello che segue più o meno il percorso della funicolare. Ci si mette un po’ meno di un’oretta ad arrivare fino in cima e, per quanto la passeggiata in sé non sia impossibile, la pendenza picchia e le gambe non allenate potrebbero sentirla. L’imbocco del sentiero lo trovate superando la stazione di partenza della funicolare: non ci sono tantissime indicazioni, ma non è difficile trovarlo (fate solo attenzione a non buttarvi nella variante che entra nel bosco verso nord: vi conduce lo stesso a Brunate, ma allunga parecchio).
    Se avete abbastanza tempo a disposizione e/o siete dei buoni camminatori, salire a piedi è un’opzione da prendere in considerazione: non tanto per risparmiare i pochi euro del biglietto della funicolare, ma perché in questo modo potete godervi il bel paesaggio sul lago più a lungo, che migliora passo dopo passo. Però anche prendere la funicolare ha il suo fascino, oltre a far risparmiare tempo e fatica. Un buon compromesso può essere quindi quello di salire a piedi e scendere in funicolare o viceversa.

Una volta in cima, è inutile che ve lo dica, ma la visuale su Como e la parte bassa di questo ramo del lago è davvero bellissima, sempre se non c’è la foschia a fare da guastafeste (sul mio profilo Instagram uno spoiler al tramonto).

Chi non si accontenta di questo punto di vista, può salire ancora un po’: con una mezz’oretta di cammino in salita, si arriva fino al Faro Voltiano, una torre ottagonale alta 29 metri costruita in occasione del centenario della morte di Volta nel 1927, dalla cui vetta è possibile vedere un panorama superlativo sul lago e, in caso di cielo sereno, anche tutto l’arco alpino occidentale (spoiler al tramonto). Si può salire sul faro soltanto sabato, domenica e festivi dalle 10 alle 17:30 da ottobre a marzo (in caso di maltempo è chiuso). Il biglietto per salire i suoi 146 scalini costa 2€.

Faro o non faro, vi consiglio di pranzare a Brunate (tra l’altro se state seguendo il mio itinerario, si sarà fatta l’ora di pranzo!), per poi rientrare a Como e continuare la visita della città nel primo pomeriggio.
Proprio all’uscita della funicolare ci sono un po’ di ristoranti che, per quanto turistici, hanno terrazze o tavolini all’aperto che permettono di mangiare un bel piatto di polenta uncia con vista lago. Altra opzione è pranzare in uno dei locali nei pressi del Faro Voltiano (NB è caldamente consigliato mangiare dopo aver esaurito la salita, soprattutto se pensate di mangiare polenta!).
Ricordate il discorso che vi facevo all’inizio relativo al fatto che a Como non ho ancora trovato un posto per mangiare che mi soddisfi su tutti i fronti? Ecco, è il momento di rispolverarlo. In questo caso mi accontento di cibo così così e caro in rapporto alla qualità ma con una vista top!

Per rientrare in città avete le stesse due opzioni dell’andata: potete scendere in funicolare o nuovamente a piedi (se volete variare il percorso, seguite le indicazioni per l’eremo di San Donato: una bella e ripida strada vi ricondurrà a Como nei pressi di via Tommaso Grossi attraverso quella che era la mulattiera originaria per arrivare a Brunate, prima dell’avvento della funicolare). Valutate in base all’ora che si è fatta.

Lungolago

Life Electric

Life Electric, ComoRientrati a Como nel primo pomeriggio, buttatevi subito sul lungolago.

Dapprima date un’occhiata alla nuova opera posta nella piattaforma in mezzo al lago: Life Electric, realizzata da Daniel Libeskind per omaggiare il cittadino più famoso di Como, Alessandro Volta. Un’opera di discutibile bellezza (a me, ad esempio, non fa impazzire anche se ormai mi sono abituata a vederla) e che ha suscitato non poche polemiche ai tempi dell’installazione. Fungerebbe da trait d’union tra due monumenti dedicati al celebre scienziato, il Faro Voltiano di Brunate e il Tempio Voltiano.

Tempio Voltiano

Tempio Voltiano, ComoContinuiamo sulle tracce di Alessandro Volta trasferendoci proprio al vicino Tempio Voltiano.

Volta, colui che inventò la pila e scoprì il metano, nacque a Como nel 1745 e qui ebbe – è proprio il caso di dirlo – folgoranti illuminazioni, tanto che si sente parlare ancora di lui in più punti in città (lo abbiamo già incontrato nella via a lui dedicata, al Faro Voltiano e a Life Electric).

Ma è il Tempio Voltiano, realizzato anch’esso per il primo centenario della morte di Volta, che dà la possibilità di conoscerlo un po’ meglio.
L’edificio – qualcuno lo ricorderà ritratto nelle banconote da 10.000 lire – all’interno è piccolino ma ospita numerosi cimeli dell’operato di Volta, tanto che un appassionato può starci dentro delle ore ad analizzarli uno per uno. I profani come me, invece, fanno un po’ fatica ad apprezzare la fornita collezione perché risulta principalmente un’esposizione di oggetti, indubbiamente geniali, ma buffi e incomprensibili. L’ideale è quindi andarci con l’amico secchione per farsi spiegare un po’ di cose su questi marchingegni che hanno dato vita a scoperte rivoluzionarie.

Il Tempio Voltiano è aperto tutti i giorni, tranne il lunedì, dalle 10 alle 18 e il biglietto d’ingresso costa 5€.

Monumento ai Caduti

Monumento ai Caduti, ComoPoco distante dal tempio voltiano, si nota il Monumento ai Caduti, un’enorme struttura di oltre 30 metri nel cui sacrario è conservato un monolito di granito col nome di 750 caduti comaschi nella Prima Guerra Mondiale.

Il monumento è opera di Giuseppe Terragni, il massimo esponente del razionalismo italiano, che abbiamo già incontrato nel nostro itinerario per Como (la Casa del Fascio è stata progettata da lui).

In alcuni giorni e periodi dell’anno (indicativamente solo la domenica da aprile a ottobre, dalle 15 o 16 alle 18 NB tenete monitorata questa pagina) è possibile salire fino in cima pagando un biglietto di 4€.

Villa Olmo

Villa Olmo, ComoSe non si è fatto troppo tardi e se c’è ancora luce, proseguite per il lungo lago fino a raggiungere Villa Olmo e il suo scenografico giardino. Ci vogliono circa 15 minuti a piedi (altrettanti per tornare) e la passeggiata è super gradevole.

La villa, in una invidiabile posizione sul lago, rappresenta un pregevole esempio di architettura neoclassica.
Il suo giardino è un luogo meraviglioso per passare, nelle belle giornate, un po’ di tempo in completo relax contemplando il lago, mentre l’interno della villa, visitabile gratuitamente dal martedì alla domenica dalle 10 alle 18, è un susseguirsi di sale una più bella dell’altra.

Io concludo qui l’itinerario di un giorno a Como, ricordandovi che vale assolutamente la pena approfondire anche i suoi bei dintorni lacustri. La prossima volta, ok?

Prima di andare via, fate un salto al panificio Beretta in via Boldoni per portarvi a casa una Nuvola: non incarnerà la tradizione gastronomica comense, essendo un dolce relativamente giovane, ma la fanno solo qui, ed è buonissima! 🙂

NB per rientrare a Milano, se siete in treno, conviene prendere il treno per rientrare alla stazione di Como Nord Lago, a due passi dal centro e dal lungolago.

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NB Questo post è stato scritto in origine nell’aprile del 2019, per poi essere successivamente aggiornato e ripubblicato.

 
16 commenti su “Cosa vedere a Como in un giorno: un itinerario a piedi nella città lariana”
  1. Grazie infinite per questo post davvero utile. Stamattina ho preso treno e visto la cattedrale di sant’abbondio, che altrimenti non avrei mai conosciuto. Davvero splendida

  2. Ciaoooo, mai stata a Como fin ora, dovrei andare il 19/11/2022,e le tue descrizioni mi hanno ispirato…. Poi ti dirò… Com’è andata, intanto… Grazie per avermi fatto un idea….

  3. Ero molto giovane quando per motivi di lavoro da Napoli mi sono trasferito a Como. Sono trascorsi molti anni però la sua bellezza la porto sempre nel cuore.
    Appena posso ritorno sempre volentieri. Grazie per avermi fatto rivivere una bella gita che consiglio a tutti di non perdere..

  4. Molto utile per chi non è mai stato a Como per avere un itinerario “già confezionato” da seguire. Per me è stato interessante da leggere soprattutto perché ci sono spunti di ogni tipo: culturali, turistici e gastronomici( oltre ai consigli sempre apprezzati!).
    Grazie per la condivisione!

  5. Ciao Silvia, nonostante decine di visite, oggi ho letto la tua guida e ho trovato ancora cose interessanti, soprattutto la pasticceria…

    • Ciao Alberto,
      ma grazie mille!
      Como è una città piena di chicche nascoste che tendiamo un po’ tutti a sottovalutare dato che ci concentriamo sul bellissimo lago che ha davanti.
      Hai provato la Nuvola? 🙂
      Buona serata,
      Silvia

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