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Cosa vedere a Vientiane, la capitale del Laos. Spunti e suggerimenti

    Categorie AsiaLaos

Vientiane è una capitale asiatica fuori dal comune e che ben rappresenta la nazione del Laos il cui motto è “andare senza fretta“. Una capitale che non sembra tanto una capitale, ma più che altro un paesone il cui centro si esaurisce in un reticolo di vie in cui si susseguono ristoranti, locali e attività commerciali e dove è difficile perdere l’orientamento. E poi c’è il Mekong, il grande fiume che separa il Laos dalla Thailandia e che scorre placido proprio davanti alla città, regalando tramonti indimenticabili!

A Vientiane apparentemente non ci sono troppe cose da fare, un paio di giorni potrebbero essere sufficienti per visitarla, ma è prassi consolidata tra i viaggiatori zaino in spalla, quelli che non hanno tappe fisse né un itinerario serrato, parcheggiarsi in città ben più a lungo di quanto preventivato, proprio perché catturati dai ritmi piacevolmente rilassati di questa città. L’ho già detto e mi ripeto: in Laos non si corre. E poi, scommettiamo che di cose da fare ne troviamo lo stesso?

Io di giorni a Vientiane ne ho passati ben tre, interi. Di cui uno era per giunta festa nazionale (2 dicembre, anniversario della nascita della Repubblica Popolare Democratica del Laos) e quasi tutto chiuso. È stata l’unica tappa del mio viaggio in Laos pianificata in anticipo: non conoscendo bene il giro del fumo, le prime notti le avevo prenotate qualche giorno prima. Il resto, invece, l’ho improvvisato.
Non appena messo piede in città credevo non sarebbe mai trascorso tutto questo tempo, ma invece è volato via fin troppo in fretta! Con ritmi laotiani, si intende.

Di seguito vi elenco un po’ di attività da fare in città e negli immediati dintorni, più o meno in ordine di importanza.

#1 – Andare per monumenti, da bravo turista

A Vientiane ci sono ennemila templi, alcuni ben mimetizzati nel centro della città che quasi non ci si fa caso, altri invece rimangono un po’ più fuori. Alcuni interessanti, altri un po’ meno.

Sicuramente da non tralasciare è il Pha That Luang, che rimane decisamente fuori dal centro (ci si arriva a piedi camminando per 45/50 minuti oppure prendendo un autobus, una bici o un tuk-tuk), uno stupa dorato che rappresenta sia il simbolo della religione buddhista che la sovranità del Laos. Tutto intorno ci sono altri templi minori e statue più o meno grosse e interessanti che completano il complesso. Già che siete venuti fin qui, dateci un’occhiata. L’ingresso è a pagamento e costa 10.000 Kip.

Altro tempio da non perdere, anch’esso non proprio centrale ma situato a una distanza che si può fare a piedi o in bici senza problemi (rimane vicino al COPE, vedi punto sotto) è il Wat Si Muang, che custodisce il pilastro della città. Il tempio, molto caro agli abitanti di Vientiane, sorge sui resti di un antico tempio induista di epoca khmer dove, risiede lo spirito protettore della città. L’ingresso è gratuito.

Il Wat Si Saket, altro tempio da vedere, rimane molto più centrale rispetto ai due citati sopra. Il complesso ruota attorno a un sim (tempio principale) nel cui interno si possono ammirare delle splendide pitture parietali mentre nel chiostro, che ruota tutt’attorno, si trovano 2.000 statue del Buddha. L’ingresso è a pagamento e costa 10.000 Kip.

Non distante da quest’ultimo si trova il Haw Pha Kaew, ex tempio convertito in museo dove si possono ammirare statue, incisioni, immagini sacre… Il tempio venne realizzato per ospitare una preziosa statua del Buddha -letteralmente Haw Pha Kaew significa altare del Buddha di Smeraldo- ma quando le armate siamesi occuparono la città la statua venne portata via e attualmente è custodita nel Wat Phra Kaew di Bangkok (Thailandia). L’ingresso è a pagamento e costa 10.000 Kip.

In una pausa tra un tempio e l’altro, per variare tipologia di attrazione, salite sul Patuxai, un arco di trionfo dalla cui sommità si gode della vista su Vientiane. Non mi azzardo a dire bella vista perché Vientiane, con tutto il rispetto, non è la città che offre il miglior skyline del mondo. L’ingresso è a pagamento e costa 30.000 Kip.

#2 – Visitare il COPE Visitor Center

La Cooperativa di Ortesi e Protesi (l’acronimo COPE significa Cooperative Orthotic & Prosthetic Enterprise) si trova un po’ fuori dal centro, ma è un posto che va visitato durante un soggiorno a Vientiane per capire quanto sia stato martoriato questo paese e quante persone subiscano ancora oggi i pericoli degli ordigni inesplosi (UXO).

Purtroppo quello degli UXO non è un problema del passato e in Laos continua a mietere vittime innocenti, soprattutto nelle zone rurali del paese dove la popolazione oltre ad avere scarse possibilità economiche ha difficoltà a raggiungere ospedali e pronto soccorsi, spesso ci mette giorni. Non sono rare le storie di bambini morti o rimasti gravemente mutilati perché gli è esploso un ordigno sotto i piedi mentre stavano giocando. In molti casi i genitori non son riusciti a portarli per tempo in un ospedale (soprattutto nel nord del Laos la situazione delle strade è tragica, e per fare pochi chilometri ci si mette una vita).
La filosofia del COPE è quella di dare a tutte le vittime degli UXO -e, più in generale, a chi ne ha bisogno- la possibilità di avere un arto nuovo fatto su misura e di condurre una vita normale.
L’ingresso è gratuito ma se potete, lasciate un’offerta.

#3 – Gustare la buona cucina locale e/o francese

Vientiane è un ottimo posto in cui andare a caccia di occasioni golose, probabilmente il migliore del paese (si contende il titolo con Luang Prabang).

Il Laos è stato un protettorato francese per parecchi anni, ed è proprio dalla sua capitale che transitavano gli uomini di stato: non poteva quindi non diffondersi l’amore per il buon cibo! A Vientiane non mancano quindi raffinati ristoranti francesi in cui mangiare molto bene in contesti romantici (ad esempio all’interno di vecchie case coloniali), senza però spendere una fortuna. Come non mancano le pâtisserie nel senso più francese del temine, per la mia estrema gioia (per chi non lo sapesse io di mattina ho bisogno di dolcezza, ndr) in cui strafogarsi di croissant, pain au chocolat e succedanei buoni come a Parigi. La prima colazione all’occidentale con caffè e brioche, costa tanto quanto da noi: se quindi siete in ristrettezze economiche, mangiatevi una bella zuppa come i locali!

Cibo francese o di ispirazione francese a parte, a Vientiane c’è una concentrazione di ristoranti che non vi potete immaginare e anche quelli che servono cibo laotiano sono parecchi e spesso la qualità è alta. Una città gourmet, insomma 🙂

E nemmeno chi è alla ricerca di street food non rimarrà deluso da Vientiane! In particolare la sera, in due punti della città, prendono vita dei vivaci mercati notturni che sono un susseguirsi di bancarelle di cibo, cibo… e ancora cibo! Principalmente roba salata -spiedini, insalate, zuppe, noodles…- ma qualcosina di dolce si trova sempre (le frittelle di cocco più buone della mia vita le ho mangiate proprio qui!).
Il mercato notturno di Ban Anou si trova a nord del centro e si limita a una riga di bancarelle situate lungo uno stradina, mentre quello più grande e frequentato (sia da turisti ma anche da gente del posto) è situato nei pressi del fiume e fa da contorno al mercato notturno dello shopping, in cui miliardi di piccoli stand rossi vendono ogni tipo di cianfrusaglia e cineseria. Questo sì che è da turistoni.

#4 – Una mezza giornata al Buddha Park

Non lontano dalla città c’è il Wat Xieng Khuan, più noto come Buddha Park anche se detto così sembra una sorta di parco divertimenti a tema Buddha. È un’area non particolarmente estesa in cui si trovano circa 200 sculture del Buddha realizzate dall’artista e mistico Luang Pu Bunleua Sulilat, alcune molto grandi e la maggior parte decisamente curiose. C’è chi ha fatto un parallelo tra il Buddha Park e il Parco dei Mostri di Bomarzo: io in quest’ultimo non son mai stata (ora ho una buona scusa per farlo) ma, guardando un po’ di foto, effettivamente c’è somiglianza tra i due luoghi, entrambi piuttosto enigmatici e misteriosi.

Armatevi di pazienza se volete andare al Buddha Park coi mezzi pubblici perché anche se son soltanto poco più di 20 km, ci si mette una vita (non meno di un’ora). Dalla stazione dei bus in centro a Vientiane bisogna prendere il bus n. 14, che porta proprio davanti all’ingresso del parco facendo sosta dal Ponte dell’Amicizia Thailandese-Laotiana, che segna il confine tra i due paesi. La corsa in bus di sola andata costa 8.000 Kip, mentre il biglietto di ingresso al parco costa 15.000 Kip.

#5 – Altre attività: sauna, yoga, meditazione…

Anche se Vientiane è una capitale piuttosto sonnolenta, con meno attrazioni interessanti di altre colleghe asiatiche, il suo ritmo rilassato è contagioso e si finisce a passarci più giorni del previsto. Ma di attività da fare ce ne sono, credetemi!
Io mi ero ripromessa di farne un po’ ma tra tempistiche sfortunate e il mio adeguarsi un po’ troppo scrupolosamente al prendersela comoda alla fine… non ne ho fatta mezza!
Però ne ho almeno 3 da suggerirvi, qualora voi foste più energici di me:

  • La sauna alle erbe laotiana. Costa sui 2.000 Kip, quindi una sciocchezza, e potete aggiungerci anche un bel massaggio. C’è un piccolo centro non distante dal fiume, in un vicolo cieco che parte da Chao Anou (non è immediato da trovare, ma se guardate bene, c’è un cartello!). È aperta tutti i giorni dalle 13:30 alle 21.
  • Una lezione di yoga. Siamo in tanti in occidente ad aver cominciato a praticare yoga ed è bello poter farlo anche in giro per il mondo, particolarmente in Asia. A Vientiane ho trovato soltanto un posto in cui poter fare delle lezioni, il Vientiane Yoga Studio, ma non sono riuscita ad andare sia per gli orari che mi erano poco congeniali sia perché lo studio si trova fuori dal centro, non lontano dal Patuxai. Indicativamente ci sono delle lezioni alle 10 del mattino e alle 18, mentre nel weekend alle 8 o alle 9 del mattino e alle 15 o 16. Il venerdì è chiuso. E indovinate un po’ che giorno son passata io di lì?
  • Al sabato pomeriggio si può andare a fare meditazione vippassana nel tempio Wat Sok Pa Luang, qualche chilometro fuori dalla città. Io purtroppo l’ho scoperto troppo tardi (ossia di sabato sera), ma se siete interessati potete dare un’occhiata a questo post.

Ricapitolando: Vientiane va vissuta con calma ma ha numerose cose interessanti da offrire. Per me è stato il modo migliore per cominciare il mio viaggio in Laos e fare acclimatamento a questo paese! 🙂

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Leggi i commenti (4)

  • Ciao,oggi sono a vang vieng e domani mattina andrò a ventiane...ho letto il tuo blog ed ed è interessante cercherò di seguire i tuoi consigli..grazie

  • Grazie! Spunti interessanti. Sarò lì a gennaio per fare il Laos centro meridionale nonncisti lo scorso anno. Ero indecisa su dove riprendere ... da quello che scrivi direi che posso partire proprio da Contiene!

    • Ciao Raffaella!
      Sì secondo me se inizi da Vientiane e vai verso Luang Prabang è un crescendo di bellezza! Fammi poi sapere com'è andata.
      Io, invece, non vedo l'ora di fare il Laos del sud, ci ho lasciato il cuore in questo paese...
      Buon viaggio
      Silvia

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