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Sarajevo: cosa vedere e cosa fare nella capitale della Bosnia Erzegovina


Sarajevo è una città piccola, che teoricamente si visita in pochi giorni. Ma se si vuole viverla al 100% è caldamente raccomandato rimanerci un po’ di più per assaporarne l’essenza e tutte le sue sfaccettature. E’ una città dai trascorsi drammatici ma in continua evoluzione e che ha una voglia matta di buttarsi il passato alle spalle e di ricominciare. Oggi Sarajevo è un posto molto stimolante dove le cose da fare e i monumenti da vedere sicuramente non mancano.

Cosa fare e vedere a Sarajevo, quindi? Di seguito i miei suggerimenti su come godere al meglio questa straordinaria città.

  • Viaggiare da Vienna a Istanbul (o viceversa) percorrendo soltanto qualche metro. Nel centro città, Baščaršija, passeggiando per quella che possiamo identificare come la via principale si ha infatti la sensazione di essere in due località diverse (decisamente diverse!) nel giro di pochi passi. E’ davvero impressionante. All’estremità est di questa lunga via si trova una piazza ornata da negozi al centro della quale è situata una fontana in stile moresco, Sebilj, che rappresenta probabilmente il monumento più fotografato della città, nonché un luogo di ritrovo per i piccioni e per gli abitanti di Sarajevo.
  • Ammirare l’imponente bellezza della Biblioteca Nazionale. Trattasi di un edificio ubicato sul lungofiume in stile austro-ungarico a strisce, che non passa inosservato. Qui erano conservati numerosi libri e documenti sulla storia della Bosnia e, proprio per questo, venne scelto come bersaglio dai serbi durante l’assedio di Sarajevo. Il 25 agosto 1992 una bomba centrò in pieno l’edificio mandando in frantumi parte dell’eredità culturale bosniaca: solo un decimo dei libri riuscì a salvarsi dalle fiamme.

  • Guardare Sarajevo dall’alto grazie alla bellissima vista dal cimitero di Alifakovac. Si tratta di un cimitero musulmano in cima ad una collina all’estremità nord della città.
  • Assaporare un pezzo di storia attraversando il Ponte Latino (Latinska ćuprija). E’ proprio qui che in data 28/06/1914 la 1a Guerra Mondiale ebbe inizio, con l’uccisione dell’arciduca Francesco Ferdinando da parte del rivoluzionario bosniaco Gavrilo Princip.

  • Rendersi conto di come si viveva ai tempi dell’Impero Ottomano visitando la Casa Svrzo (Svrzina Kuca), situata in posizione sopraelevata rispetto al centro città, al numero 8 di ulica Glođina. E’ un edificio con cortile del XVIII secolo, considerato da molti come la casa ottomana meglio conservata dei Balcani. Fu abitata fino al 1952 e dal 1997 è aperta al pubblico. Gli orari di visita li potete vedere qui (dove troverete anche gli orari degli altri musei di Sarajevo).
  • Fermarsi a guardare i vecchietti che giocano a scacchi nella scacchiera gigante nel centro città, in qualsiasi giorno dell’anno.

  • Visitare il Museo del Tunnel ossia quella che, durante l’assedio di Sarajevo, era l’unica via di comunicazione col mondo esterno. Il tunnel permise alla popolazione di fuggire nonché agli aiuti umanitari e alle riserve alimentari di raggiungere la città. Degli originari 800 metri, oggi ne sono rimasti soltanto 20. Il museo si trova un po’ fuori dalla città, ma non va assolutamente bypassato. E’ situato nel sobborgo di Butmir nei pressi dell’aeroporto e per arrivarci serve necessariamente prendere un taxi o rivolgersi all’Info Point per combinare una visita con altre persone comprensiva di passaggio.
  • Assaggiare il burek di Kod Seje e il ćevapčići di Željo. Il burek è una sorta di torta salata fatta con pasta fillo e ripiena di carne, formaggio o verdure. E’ una specialità dei Balcani e ogni stato ne ha una sua variante: è più o meno lo stesso ovunque ma non è mai uguale! Un burek decisamente sopra le righe lo potete trovare da Kod Seje, una piccola bottega frequentata dagli abitanti del posto in Mula Mustafe Bašeskije dove viene cotto sotto la carbonella in un vassoio coperto. Per quanto riguarda il ćevapčići (polpette di carne speziata solitamente servite con una buona dose di cipolla fresca ed accompagnate da yogurt da bere), Željo rappresenta una vera e propria istituzione della città. Si trova in in pieno centro, in Bravadžiluk bb.

Ovviamente non pretendo di aver esaurito in queste poche righe tutto quello che c’è da vedere e da fare a Sarajevo, ma è pur sempre un buon punto di partenza 🙂 Vedrete che Sarajevo vi catturerà!

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Leggi i commenti (2)

    • Ciao Sergio,

      il gatto della foto è un graffito di un pittore franco-belga, Thoma Vuille (aka M. Chat o Monsieur Chat) che, dal 1997 riempie di gatti simili a questo le città europee (solo che a Parigi ce ne sono 60!!), e non solo (qui trovi la mappa > http://monsieurchat.free.fr/MChat.php). Inizialmente operava sotto anonimato, ma dal 2007 è uscito allo scoperto facendosi volontariamente beccare con le mani nel sacco!
      I gatti di Vuille ricordano lo Stregatto di Alice nel Paese delle Meraviglie, enigmatico ed affascinante allo stesso tempo.

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