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Cosa vedere a Santiago del Cile in un giorno: le principali attrazioni in un itinerario

Santiago è la grande capitale del Cile: ha quasi 6 milioni di abitanti, in un paese che ne ha un po’ più di 18 (questo significa che quasi metà del Cile vive qui) e si estende in una superficie di circa 640 km². Rappresenta piuttosto bene le diversità – per non chiamarle disuguaglianze – di questo paese lungo e stretto (se avrete occasione di visitarlo un po’ e di andare oltre la capitale, capirete meglio a cosa mi riferisco).

È una città che non attrae più di tanto i viaggiatori che transitano dal Cile, i quali non vedono l’ora di scoprire le straordinarie bellezze naturali che questo paese ha da offrire, che si estendono, con enormi differenze, da nord a sud. Perché, quindi, passare del tempo prezioso (nonché spendere più soldi, dato che Santiago del Cile è mediamente più cara del resto del paese) in una città che, tuttavia, si vive bene anche senza averla vista? Di sicuro non sono io la persona che può rispondere a questa domanda dato che, nonostante ami le grandi città, ho cercato di “evitarla” il più possibile (anche alla luce di molte opinioni non troppo entusiaste sentite da altri viaggiatori, che mettevano in luce anche la pericolosità di Santiago). Ma alla fine ho comunque deciso di trascorrere un po’ di tempo nella capitale e di darle una chance. E, nonostante non possa dire di averla setacciata in lungo e in largo, la mia conclusione è che un giorno può bastare per vedere le “cose” principali e capire “come gira il fumo”. Lo so, le mie parole non trasmettono una grande voglia di visitare Santiago del Cile, ma tenete a mente che dopo aver visto la Patagonia, la zona del deserto di Atacama o l’Isola di Pasqua, Santiago del Cile è stato davvero soltanto un “di più”. Tuttavia, vi invito a non trascurarla del tutto perché ci sono comunque delle cose interessanti da vedere e, come buona parte delle capitali, offre anche un interessante panorama gastronomico e dei divertimenti niente male. Siete quindi pronti a vistare Santiago del Cile in una giornata? Dai, partiamo!

Tanto per cominciare vi suggerisco di munirvi della tessera bip! per poter utilizzare i mezzi pubblici (la potete acquistare in tutte le stazioni della metropolitana, più informazioni qui) e di caricarci abbastanza soldi per almeno 4 corse in metro (NB i biglietti della metro cambiano di importo a seconda della fascia oraria in cui viaggiate, tenete a mente anche di questo quando fate i calcoli su quanti soldi caricare nella tessera). Santiago è molto estesa e le attrazioni che vi suggerisco di visitare non sono molto vicine tra loro: usare la metro si rende quindi indispensabile, oltre ad essere un mezzo di trasposrto molto comodo ed economico. Altro suggerimento logistico: se ne avete la possibilità prendete un albergo in posizione centrale e assicuratevi che la zona sia ok (non tutte e zone di Santiago sono raccomandabili e alcune è meglio evitarle, in particolare se avete intenzione di uscire la sera). A tal proposito posso suggerirvi l’Hotel Angamos nell’omonima via: una sistemazione modesta ma in una posizione ottima per esplorare la città, e il personale è molto disponibile.

Cerro Santa Lucía


Un buon punto in cui iniziare la visita di Santiago è il Cerro Santa Lucía (Huelén Hill in Mapuche), una collina di poco più di 600 metri slm situata nel centro città in cui si sviluppa un parco molto ben tenuto e in cui si trascorre volentieri un po’ di tempo lontani dal caos cittadino. C’è una rete di sentieri segnalata e si può arrivare fino alla Torre Mirador, nel punto più alto, in cui si gode di un bel panorama e si comincia a farsi un’idea della città. Questa tappa, seppur molto piacevole, può considerarsi ozionale se, per motivi logistici cominciate tardi la visita della città. Intanto (attenzione spoiler!) ci sarà occasione più tardi di vedere Santiago dall’alto… da molto più alto.

Plaza de Armas

Dirigetevi poi verso Plaza de Armas, cuore pulsante della città nonché nucleo storico della stessa. Se in epoca coloniale, al centro della piazza si trovava un patibolo, ora si può ammirare una fontana dedicata a Simón Bolívar, il libertador. È un luogo molto vivace e sempre gremito di gente in cui potrete trovare anche il piccolo ufficio turistico, qualora voleste recuperare una cartina cartacea della città (in barba a Google Maps) e chiedere qualche informazione.

Mercado Central di Santiago

Dalla piazza, percorrendo Paseo Puente, un passaggio pedonale sempre gremito di gente, in pochi minuti a piedi si arriva al Mercado Central di Santiago. Personalmente l’ho trovato meno entusiasmante di molti altri mercati, ma si tratta comunque di una tappa da non perdere anche perché potrebbe corrispondere, in base all’orario che si è fatto, al vostro posto per il pranzo. Cone tutti i mercati del mondo (o quasi) è un luogo molto vivace e chiassoso dove non mancheranno le occasioni in cui gli “acchiappa clienti” dei vari ristoranti ospitati al suo interno cercheranno di attirare la vostra attenzione. Potete valutare di fermarvi qui per un pranzo a base di pesce fresco e crostacei oppure cavarvela con un’empanada da Emporio Zunino, praticamente incorporato nel mercato. Si tratta di un locale storico che dal 1930 sforna alcune tra le empanadas più buone di Santiago (sito ufficiale). All’ora di pranzo troverete sicuramente la fila da Zunino ma non vi preoccupate perché si esaurisce in fretta.

Museo de la Memoria y los Derechos Humanos


La prossima tappa, il Museo de la Memoria y los Derechos Humanos (Museo della Memoria e dei Diritti Umani) si raggiunge con una breve corsa in metro da Plaza de Armas fino alla fermata Quinta Normal (linea 5). Una volta scesi dalla metro, basta attraversare la strada e si noterà il grosso edificio che ospita questo interessante e toccante museo. Noi tutti abbiamo il dovere morale di visitare questo luogo, per conoscere cosa è successo l’11 settembre 1973 e nel periodo successivo. Una storia che, forse, noi che viviamo in “questa parte del mondo” conosciamo troppo poco, ma che non va dimenticata. Il museo è aperto indicativamente tutti i giorni dalle 10 alle 18 (date comunque un’occhiata al sito ufficiale prima di andare) e calcolate almeno un’ora per visitarlo. L’ingresso è gratuito.

La Chascona

Una volta smarcata questa tappa obbligatoria della visita di Santiago, prendete nuovamente la metro: stessa linea che vi ha condotto qui ma in direzione opposta fino alla fermata Baquedano. Proseguite poi a piedi per circa 10/15 minuti attraversando il Barrio Bellavista (lo troverete particolarmente sonnolento nel pomeriggio, ma è un luogo che si anima soltanto dopo una certa ora). La destinazione finale è La Chascona, ossia la casa di Santiago del poeta Pablo Neruda. Poeta, Premio Nobel, diplomatico e grande amante della (bella) vita, Neruda fece costruire questa casa nel 1953 per la sua amante del tempo Matilde Urrutia, per poi stabilircisi anche lui una volta ufficializzata la relazione (nel 1955 Neruda si separò da Delia del Carril e, nel 1966, Matilde divenne infine la sua terza ed ultima moglie). Il nome della casa è un omaggio alla stessa Matilde: chascona infatti era il soprannome che Neruda le aveva dato, per la sua importante e arruffata chioma rossa. Come le altre case di Neruda a Isla Negra e Valparaíso, anche la Chascona é un luogo estremamente affascinante e che vi permetterà di sognare un po’. Una casa decisamente non ordinaria e ispirata al mare, che Neruda amava tanto, arredata da lui stesso con mobili e suppellettili acquistata quà e la in giro per il mondo. Si visita con l’ausilio di un’audioguida che conduce nelle varie stanze, seguendo un percorso obbligato che permette di conoscere un po’ meglio questo personaggio che ha segnato la storia del Cile e la letteratura mondiale.

Mercato Los Dominicos


La prossima tappa di questo itinerario vi catapulterà in un’oasi di pace che vi farà dimenticare di trovarvi in una grande capitale che va alla velocità della luce. Dalla casa di Neruda tornate sui vostri passi attraversando nuovamente un sonnacchioso quartiere Bellavista (tornateci poi la sera e ditemi se l’effetto che fa è lo stesso ;)), fino alla fernata della metro di Baquedano. Prendete di nuovo la nostra ormai affezionata Linea 1, questa volta fino al suo capolinea: Los Dominicos. Qui troverete un piccolo mercato dell’artigianato, ordinato ed estremamente grazioso, in cui potrete dedicarvi a un po’ di shopping di qualità (io ho comprato due tazzine bellissime… che però son riuscita a rompere dopo una settimana) e/o mettere in pausa per un po’ i rumori della città. Se non avete ancora pranzato, qui troverete anche un paio di locali in cui mettere qualcosa sotto i denti (ad esempio il pastel de choclo, il sostanzioso pasticcio di mais con carne molto popolare in Cile) o bere un succo di vera frutta per rinfrescarvi un po’. Il mercato è aperto indicativamente tutti i giorni dalle 10:30 alle 20.

Skyline Costanera

Quando vi sentirete pronti per la prossima tappa (anche se so che non avrete troppa voglia di lasciare il mercato Los Dominicos…), tornate alla fernata della metro che vi ha condotto qui e prendete l’ormai familiare Linea 1 fino alla fermata Tobalaba. Adesso si sale sull’edificio più alto del Sudamerica, la Torre Costanera! Va detto che non è immediato trovare l’entrata del Sky Costanera dato che il centro commerciale che lo ospita è immenso, spesso molto affollato, e la segnaletica non è delle migliori. Dovete cercare il piano -1 e mettervi in coda, che troverete con buona probabilità, soprattutto in alcuni orari. Dopo essere diventati più poveri di circa 15€ (non è regalato il biglietto di ingresso), prenderete un ascensore velocissimo che vi catapulterà al 61mo piano del grattacielo, da cui godere di una vista a 360° su tutta la città incorniciata dalla Ande da un’altezza che si aggira sui 300 metri. Si può poi salire a piedi al 62mo piano, ma a queste altezza, la differenza non è poi così tanta. L’ora ideale, ma anche la più affollata, per salire sullo Sky Costanera è un po’ prima del tramonto, per poter così godere della vista su Santiago di giorno, coi colori del tramonto e con le luci della città quando cala la notte.

A seconda dell’ora che si è fatta, potete tornare in albergo e prepararvi per cena oppure fare un giro al Barrio Italia, un quartiere di Santiago molto vivace e colorato che è un susseguirsi di caffé, ristoranti e negozi in cui fare un ultimo giro di shopping, se non ne avete ancora abbastanza.

Dove mangiare a Santiago del Cile

Per cena a Santiago del Cile avete l’imbarazzo della scelta: da bancarelle improvvisate di street food a ristoranti stellati (è proprio qui che si trova il migliore ristorante del Sudamerica, il Boragò: 3 stelle Michelin e una lista d’attesa che vi farà passare la voglia di andarci). Ovviamente, ci sono anche delle sane vie di mezzo.
Non avendo provato tanti ristoranti a Santiago, non sono in grado di fornirvi molte alternative, ma posso dirvi che i quartieri Bellavista e Italia sono i luoghi ideali in cui dirigersi per cena: la scelta è ampia e, inoltre, trattandosi di zone animate e piene di gente, non sono pericolosi.
La mia scelta è ricaduta su Peumayén, un ristorante del Barrio Bellavista che aveva catturato la mia attenzione per la proposta di piatti indigeni rivisitati in chiave moderna. L’idea è indubbiamnete interessante e il locale ha una bella atmosfera ricercata ma, a mio modesto parere, il risultato è discutibile. Non si mangia male, tutto sommato, ma mi aspettavo qualcosa in più . Va anche detto che io sono molto esigente. 😉

Concludo con una cena così così il mio itinerario di un giorno a Santiago del Cile, sperando che vi possa essere utile a pianificare il vostro. Di certo la città ha altro da offrire, anche negli immediati dintorni, ma se, come me, siete impazienti di scoprire il resto del Cile e non voltete “perdere” troppo tempo nella sua capitale, questo articolo potrebbe esservi utile.

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