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Cosa vedere e fare in Myanmar (Birmania)

    Categorie AsiaMyanmar


Faccio outing da subito: se si parla di Myanmar io sono molto di parte. Estremamente di parte. Mi è piaciuto così tanto che faccio difficoltà a pensare a qualcosa che non abbia apprezzato. Ok, forse non ho gioito quando mi son caduti gli occhiali da sole dentro un cesso pubblico a Yangon né quando la reflex ha deciso di farsi una nuotata nel lago Inle, ma questo è esclusivamente frutto della mia goffaggine sopra le righe. Per il resto ho visto tante cose belle e incontrato tanta gente deliziosa che per un bel po’ di tempo continuerò a pensare ininterrottamente alla Birmania.

Come già detto in questo post, gira che ti rigira i turisti in Birmania fanno un itinerario più o meno standard. Visitano Yangon, Bagan, Mandalay, il lago Inle, la Golden Rock e poi fanno una capatina al mare, se hanno ancora qualche giorno a disposizione. E io non mi sono certo distinta in quanto a varietà delle cose fatte e viste. Di seguito elenco quelle che sicuramente ho apprezzato di più e che raccomanderei assolutamente a un amico in partenza per il Myanmar.

Girare in bicicletta a Bagan

Ammirare l’alba e il tramonto da uno stupa sono due momenti imperdibili a Bagan, ma aggirarsi senza meta in bicicletta tra i numerosi templi l’ho apprezzato ancora di più (finché non ho bucato). Oltre a essere economica, la bicicletta è il mezzo ideale per intrufolarsi in stradine sterrate e secondarie della vasta zona archeologica. Non limitatevi, quindi, a rimanere nella piana centrale, ma andate alla ricerca di stupa e templi isolati e tutti per voi, per godere dell’atmosfera magica di questo posto.

Prendere parte alla cerimonia del lavaggio della statua del Buddha

Alla Mahamuni Paya di Mandalay ogni mattina alle 4 i monaci lavano minuziosamente il volto alla statua dorata del Buddha. Quindi, se volete prendere parte alla cerimonia dovete alzarvi molto presto. Ma rimarrete a bocca aperta una volta arrivati davanti alla pagoda: anche se i cancelli sono ancora chiusi, una folta folla di fedeli è lì a presidiare già da tempo, con in mano offerte di fiori e cibo. Roba che neanche ad un concerto degli U2.

Respirare il fascino coloniale di Mawlamyine

Purtroppo per chi ha poco tempo a disposizione Mawlamyine è difficile da raggiungere. Non a caso, nonostante il suo fascino di città decadente non richiama ancora tutti i turisti che meriterebbe. Forse da un certo punto di vista è meglio così. Mawlamyine ha ispirato scrittori del calibro di Orwell e Kipling e una volta in loco non è difficile capire il perché. Non perdetevi le bellissime vedute sul mare dalle pagode in collina, la quiete pressoché totale di Shampoo Island e un pasto da Daw Yi. Se decidete di noleggiare una bicicletta per visitare la città, ricordatevi che è tutta un saliscendi. E non dite che non ve l’avevo detto.

Visitare la Yankin Hill di Mandalay

Mentre tutti si recano alla Mandalay Hill, vi consiglio di fare gli originali e di recarvi alla meno popolare ma più autentica Yankin Hill, un po’ fuori dal centro cittadino. O, quantomeno, visitatele entrambe! Questa collinetta si raggiunge dopo una pedalata in bicicletta di circa 20 minuti dal centro città (prendete la 19ma strada e tirate dritto finché non ci sbattete contro), seguita da un’arrampicata su per una ripida scalinata. Si tratta di una sorta di Via Crucis buddhista: il termine è sbagliato, lo so, ma è per rendere l’idea di un percorso a tappe in cui (volendo) si prega. Il tutto non si esaurisce una volta terminata la scalinata, ma vi è un vero e proprio cammino lungo tutto il fianco della collina, dove si incontrano numerosi stupa, pagode, gatti e monaci sorridenti. A un certo punto si scende pure in una fenditura nella roccia molto umida dove viene venerata una statua dorata a forma di pesce. Le vedute dalla collina, sulle risaie e su Mandalay in lontananza, sono davvero grandiose.

Incantarsi davanti alla grazia dei pescatori del lago Inle

Il fascino del lago Inle è difficilmente descrivibile. E, nonostante il turismo stia risucchiando parte dell’autenticità delle località che gravitano intorno al lago, rimane ancora un luogo unico nel suo genere. In questo specchio d’acqua paludoso dove sorgono villaggi su palafitte, templi e orti galleggianti non è difficile avvistare un pescatore intento a fare il suo mestiere. Stando in equilibrio su una gamba sola, con l’altra governa la barca come se niente fosse. Il tutto con un’armonia degna delle ballerine della Scala di Milano. Difficilmente vi ricapiterà di vedere uno spettacolo così.

Apprezzare la tea leaves salad

Anche se la cucina del Myanmar non ha moltissimo da offrire, c’è almeno un piatto che lascia il segno: l’insalata di foglie di tè. Io ci ho messo un po’ per apprezzarla: all’inizio ero molto diffidente (anche per il quantitativo d’aglio da denuncia che solitamente viene aggiunto), ma poi ne sono diventata ghiotta. Le foglie di tè verde vengono fatte fermentare e servite in insalata con aglio fritto, gamberetti essiccati, arachidi e altri ingredienti croccanti. Non è consigliata a chi già ha problemi a dormire.

Arrampicarsi fino alla solitaria Manola Pagoda di Kalaw

A detta di tutti, i dintorni di Kalaw rappresentano uno dei luoghi migliori per fare trekking in Myanmar. Trekking che, ricordiamo, va necessariamente fatto con una guida, altrimenti son c***i. È però anche possibile fare delle brevi escursioni in autonomia partendo dal piccolo centro cittadino, ad esempio per raggiungere la Manola Pagoda, un gruppo di stupa solitari sul cucuzzolo di una montagna. Questo complesso semi abbandonato ma molto affascinante si trova a nord della città. Per raggiungerlo ci vuole circa un’ora di cammino in salita, talvolta ripida. Portatevi sulla Union Highway in direzione ovest e cominciate a chiedere alla gente del posto, possibilmente additando la pagoda in alto. Chiedo scusa per l’approssimazione, ma dopotutto ho fatto così anche io (e ci sono arrivata) 🙂
A vederla dal centro, la Manola Pagoda sembra irraggiungibile da quanto è in alto. Ma lo sforzo per arrivarci sarà completamente ripagato dalla bellezza del paesaggio.

Godersi Yangon al suo risveglio

Perché è troppo scontato visitarla quando lo fanno tutti. Alzatevi prestissimo la mattina e camminate per le strade fresche e mezze deserte di questa città che sa essere sorprendente. Fate un giro sul lungofiume, aspettate il sorgere del sole. Poi portatevi all’interno e osservate i venditori di strada allestire i loro banchetti: c’è chi frigge, chi prepara l’impasto da friggere, chi riempie i fagottini da friggere. E ci sono le sale da tè che servono la colazione ad una clientela rigorosamente locale. Una Yangon diversa dal “solito”, una Yangon per pochi.

Rendere omaggio alla Golden Rock

Sarà anche la località turistica più scontata di tutta la Birmania, ma la Golden Rock non ha perso comunque il suo fascino. Sì, è soltanto una pietra dipinta d’oro in bilico sull’orlo del precipizio ma, al di là dell’aspetto fisico, è l’energia che si sente in questo luogo che lo rende ancora più speciale. L’ascesa al monte Kyaiktiyo su un camion colmo all’inverosimile che percorre una strada in salita piena di tornanti rappresenta di per sé un’esperienza. E poi la folla di fedeli accampati (letteralmente) nei dintorni della roccia e che fa la fila per appiccicare della foglia d’oro sul masso. Un’atmosfera davvero mistica.

Scoprire il fascino rurale di Hsipaw

In attesa di partire per un trekking nei bei dintorni di Hsipaw, non perdete l’occasione di visitare questa rilassata cittadina. Visitate il brulicante mercato alle primissime ore del giorno, andate alla ricerca degli stupa avvolti dalla vegetazione di Little Bagan, aspettate il tramonto a Sunset Hill. Non vorrete più andarvene.

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