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Vigoleno: cosa vedere nel borgo nascosto tra i colli piacentini

Ben nascosto tra i verdi colli piacentini si trovano il castello di Vigoleno, incluso nel circuito dei Castelli dei Ducati di Parma, Piacenza e Pontremoli, e il micro borgo medievale che si sviluppa intorno. Lo stato di conservazione del borgo è davvero eccellente: è arrivato fino a noi preservando la sua fisionomia originale (risale al 1100 anche se è stato distrutto e ricostruito nel corso dei secoli) senza nemmeno una crepa nei muri!

Vigoleno non è un comune a sé stante, ma una frazione di Vernasca, da cui dista una decina di chilometri. E che ne rappresenta di gran lunga la principale attrattiva.

È uno di quei posti in cui bisogna recarsi apposta, essendo collocato non proprio in una posizione di passaggio. Insomma, è difficile capitarci per caso. Ma una volta arrivati e visitate le sue bellezze, viene subito il desiderio di… ritornarci. 🙂

Cosa Vedere a Vigoleno

Vigoleno è un borgo davvero molto piccolo e che, in teoria, si visita in poche ore. Vale però la pena di fermarsi più a lungo, anche dopo aver spuntato tutti i luoghi da non perdere nel borgo. Il mio consiglio è quindi quello di non pianificare troppo altre cose da vedere o da fare, oltre a Vigoleno, nella stessa giornata, perché c’è il serio rischio che vogliate starci più a lungo del previsto. 🙂
Passando al lato pratico, vi elenco di seguito i must see and do di Vigoleno, quelle cose che non potete proprio tralasciare.

#1 – Il Mastio

L’attrazione principale di Vigoleno è il Mastio, che domina tutto il borgo con la sua mole possente. In passato rappresentava l’estrema difesa del complesso fortificato e, in caso di assedio, i soldati si rifugiavano al suo interno. La torre principale, alta circa 30 metri, si sviluppa su 4 piani che oggi compongono il piccolo museo e che ospitano delle interessanti testimonianze del passato di Vigoleno. Dalla terrazza merlata all’ultimo piano si gode di una vista spettacolare sul borgo, sulle colline piacentine e sul parco dello Stirone che si sviluppa nei dintorni (e al di là del quale, non visibile, sorge la deliziosa cittadina di Salsomaggiore Terme).

Il camminamento di ronda conduce alla torre sud che permette di accedere al piano nobile. Abitato dai Conti Scotti fino a inizio del XX secolo, diventò in seguito la dimora della principessa Maria Ruspoli-Gramont, una nobildonna romana che negli anni ’30 del Novecento trasformò il castello in un polo di attrazione mondana e culturale. Nel suo salotto ebbe come ospiti molti dei personaggi più famosi dell’epoca, tra cui Gabriele D’Annunzio, Jean Cocteau, Anna Pavlova.
Anche il pittore russo Alexandre Jacovleff fu ospite della principessa, lasciandogli una preziosa testimonianza: dipinse il delizioso teatrino a 12 posti con decorazioni di gusto orientale. Che oltre a essere uno dei teatrini più piccoli d’Europa, è davvero una chicca da non perdere!

La visita al Mastio, al Camminamento di ronda e alla Torre sud è libera e il costo del biglietto è di 4€. Per visitare il piano nobile e il teatrino bisogna invece prenotare una visita guidata e il prezzo del biglietto è di 6,50€.

Gli orari di apertura aggiornati, così come i recapiti per prenotare la vista guidata, li potete vedere sul sito ufficiale VisitVigoleno.

#2 – La chiesa di San Giorgio

A fare da contraltare all’imponente torre del Mastio c’è il più modesto, ma molto bello e fotogenico, campanile della chiesa di San Giorgio. La piccola chiesa, intitolata al patrono del borgo e in puro stile romanico, è risalente al XII secolo.

Da non perdere la scultura nella lunetta sopra il portale d’ingresso, rappresentante San Giorgio che sconfigge il drago (notare il collegamento tra il santo guerriero e la vocazione militare di Vigoleno), gli affreschi dell’interno e i capitelli scolpiti, in particolare quello sulla destra raffigurante una sirena bicaudata e la scena dell’accoppiamento tra un uomo e un animale (a testimonianza che nel Medioevo, per esorcizzare i peccati più gravi, c’era l’abitudine di rappresentarli pubblicamente nelle chiese).

L’ingresso alla chiesa è gratuito.

#3 – Il Museo gli Orsanti

Consiglio anche una veloce visita al Museo gli Orsanti ospitato presso Casa Tanzi, all’ingresso di Vigoleno.

Un museo decisamente unico nel suo genere, come unici sono i personaggi a cui è dedicato. Col termine Orsanti si identificano genericamente tutte le persone che, per scappare a fame e miseria, fra il Settecento e la prima metà del Novecento, si misero in viaggio per l’Europa (anche partendo dai colli piacentini, motivo che spiega la collocazione del museo a Vigoleno) esibendosi nelle località di passaggio in spettacoli con animali ammaestrati. Principalmente orsi – da cui il nome Orsanti – ma anche scimmie, cammelli, pappagalli e pecore. Una realtà forse poco nota ma super interessante, e che mette in luce la creatività che dovettero tirar fuori i nostri avi per sbarcare il lunario in tempi di magra.

Il biglietto d’ingresso al museo costa 1€.

#4 – Gustare i piatti piacentini

Transitare da queste parti e non concedersi una pausa per gustare i prodotti del territorio rappresenta peccato mortale. A Vigoleno si possono assaggiare i tanti salumi della zona – principalmente quelli piacentini (coppa, salame, pancetta) ma anche del parmigiano – e pisarei e faśö, il piatto di pasta più famoso della zona. Il tutto annaffiato da un Gutturnio dei colli piacentini.

Per concludere il pasto non fatevi mancare un bicchiere del celebre Vin Santo di Vigoleno, un vino passito DOC che viene prodotto in quantità molto ridotte (non più di 2500 bottiglie l’anno), in quanto si tratta di una produzione di tipo familiare. Una vera rarità!
Il microclima secco di questa zona consente l’appassimento dell’uva senza permettere che questa appassisca. Il vino prodotto, ottenuto dai migliori grappoli di vitigni bianchi e non aromatici, viene poi conservato in piccole botti di legno per almeno 5 anni.

#5 – I colli piacentini

Un’attività che può risultare scontata ma che non è da sottovalutare una volta a Vigoleno è quella di godersi la bellezza di tutta la “verdura” che accerchia il piccolo borgo. Un toccasana per corpo e mente. Un modo per farlo è quello di arrivare a Vigoleno in moto o, ancora meglio, in bicicletta (come vado a esporvi nel paragrafo sotto).

Come arrivare a Vigoleno

La maggior parte della gente che visita Vigoleno arriva in macchina o in moto perché sono i mezzi che in effetti permettono di raggiungerlo con più facilità.

Tuttavia non è impossibile arrivare a Vigoleno coi mezzi pubblici, seppur ciò richiede molta pazienza e flessibilità per adeguarsi agli orari col contagocce degli autobus SETA (potete cercarli qui, le linee extraurbane sono la 44 e la 47 da Fiorenzuola d’Arda).

Io però ho un’alternativa da proporre, che è la bicicletta! Un modo di certo più faticoso ma anche più gratificante per raggiungere Vigoleno, consapevoli che una volta arrivati in cima (eh sì, c’è un po’ di salita da fare…) potrete recuperare le energie spese con l’ottima e sostanziosa cucina picentina.
Se partite da Milano come me, potete comodamente arrivare in treno fino a Fiorenzuola d’Arda e da lì pedalare per un’ora e mezza per raggiungere Vigoleno. Per trasparenza vi dico che io di ore ce ne ho messe due ma (non solo) perché sono una pippa o perché mi son fermata spesso a fare foto… l’ho fatta con una city bike! Quindi, in diversi punti, son dovuta scendere dalla bicicletta e spingere (NB se potete NON emulatemi e utilizzate una bici più seria).
Pur non trattandosi di un vero gran premio della montagna, ci sono un bel po’ di tratti in salita, a volte anche ripida: se non avete un po’ di allenamento sulle gambe, può risultare anche molto faticoso. Inoltre, se partite presto e avete energia che avanza, potete abbinare la vista di Vigoleno a quella di Castell’Arquato a una decina di chilometri di distanza, sempre nel bellissimo contesto dei colli piacentini.
Si possono percorrere più strade per arrivare a Vigoleno in bici da Fiorenzuola. Io ho prediletto quella che passa dalle tranquille località di Lusurasco e Cortina, per poi fare un breve tratto della SP12 e deviare prendendo la Strada di Genova (in salita!). Una volta terminata ho imboccato una strada serrata “sul crinale” fino a località Trabucchi e da lì ho proseguito sull’asfalto per poco più di un chilometro ed entrare trionfalmente a Vigoleno… stanca ma felice.

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