Pesaro è una città che si visita principalmente in estate, visto che si trova sul mare e vicino a diverse località balneari di grido della riviera adriatica (due nomi tra tutti: Fano e Senigallia). Il centro storico tuttavia ha diverse attrattive che vale la pena scoprire in qualsiasi stagione. Un giorno è sufficiente per visitarla, ma se vi trattenete in città un po’ di più potrete godere della sua atmosfera rilassata e godereccia al tempo stesso.
Si mangia pure bene a Pesaro quindi…what else?, come direbbe qualcuno.
Il centro storico di Pesaro è piuttosto raccolto e ruota intorno alla centralissima piazza del Popolo, al cui centro sorge una bella fontana ottagonale ornata di cavalli marini e di tritoni. Tra le stradine acciottolate si scorge ogni tanto una chiesa, che si mimetizza bene con l’ambiente circostante. In particolare, sono molto interessanti le facciate in mattoni a volte abbellite da decorazioni sul portale. La Cattedrale, intitolata a Santa Maria Assunta, ha origini antichissime e lo si può dedurre dai resti dei pavimenti a mosaico in parte ancora visibili.
La casa natale di Gioachino Rossini
Tra i monumenti più noti della città è sicuramente la casa natale di Gioachino Rossini, il compositore italiano di fama mondiale la cui presenza a Pesaro è palpabile quasi in ogni dove (mi stupisco che non gli abbiano dedicato un dolce, lo avrei assaggiato volentieri). La casa si trova nella via che spacca in due il centro storico a lui dedicata (via Rossini, appunto), ed è un’edificio di tre piani che custodisce materiali provenienti da diverse donazioni che aiutano a ricostruire la vita del compositore. Da fine luglio 2015 la casa si presenta completamente rinnovata grazie a un intervento di riqualificazione che l’ha resa più moderna, tecnologica e funzionale. Ho visto case natali più coinvolgenti, tuttavia è un obbligo se si passa da Pesaro portare omaggio al maestro.
La casa è aperta al pubblico nei giorni e orari che trovate qui (scusate la pigrizia, ma era troppo complesso mettersi a copiarli). Il biglietto costa 10 € ma, attenzione, serve per visitare anche i Musei Civici di Palazzo Mosca e l’area archeologica di via dell’Abbondanza ed ha una settimana di validità dal giorno di emissione. NB esiste solo questo biglietto cumulativo, non si può acquistare il biglietto per un’attrazione soltanto.
I Musei Civici di Palazzo Mosca
I Musei Civici di Pesaro sono ospitati nell’elegante Palazzo Mosca, un tempo dimora di una delle più importanti famiglie della nobiltà pesarese, a due passi di numero da casa Rossini. Sono visitabili in questi giorni e orari (vale il discorso di poc’anzi sulla mia pigrizia nel mettermi a copiarli). Nei musei si trova una collezione permanente il cui pezzo forte è la pala dell’Incoronazione della Vergine di Giovanni Bellini, e una mostra temporanea. Non essendoci tantissime sale, se non siete particolarmente secchioni in un’oretta siete fuori.
La Domus romana di via dell’Abbondanza
Ad arricchire l’offerta culturale della città di Pesaro da pochissimo tempo è possibile visitare l’area archeologica di via dell’Abbondanza, in cui si trovano i resti di una lussuosa dimora signorile di prima età imperiale. Situata al piano zero di un condominio in via dell’Abbondanza, è stata rinvenuta nel 2004 durante dei lavori edili e resa fruibile al pubblico da agosto 2015. Ogni 30 minuti comincia una visita durante la quale vengono proiettati dei filmati della durata totale di 15 minuti circa con le ricostruzioni tridimensionali degli antichi ambienti della domus. I filmati raccontano le origini romane di Pesaro e le varie ipotesi legate alla domus di via dell’Abbndanza. Una full immersion nell’atmosfera della Pisaurum di epoca romana, insomma 🙂
Qui giorni e orari di apertura e ricordatevi che l’ultimo ingresso è alle 17:30.
NB Presso la domus di via dell’Abbondanza non è possibile fare il biglietto cumulativo di cui sopra: è necessario che ve lo procuriate alla casa di Rossini o ai Musei Civici.
Villino Ruggeri
Uno dei più bei esempi di liberty in Italia si trova proprio a Pesaro. In riva al mare, per giunta. È impossibile non notarlo. Villino Ruggeri fu realizzato fra il 1902 e il 1907 per opera dell’architetto urbinate Giuseppe Brega, anche se l’idea così esuberante venne al committente e proprietario Oreste Ruggeri, industriale farmaceutico, rimasto affascinato dall’architettura Art Nouveau francese. E se oggi il villino lo vediamo bicolor (bianco e verde), un tempo era completamente colorato, oltre che riccamente decorato. Son proprio le decorazioni il pezzo forte di quest’umile dimora che, oltre ad essere esteticamente notevoli, sono pure innovative nella struttura: l’impiego di cemento idraulico, non così comune per l’epoca, gli ha permesso di resistere piuttosto bene agli agenti atmosferici e al salino.
La palla di Pomodoro
Che la palla di Pomodoro, o Sfera Grande per chi vuol fare il didascalico, sia diventata negli anni recenti uno dei simboli di Pesaro è fuor di dubbio. Si trova lì, più fotogenica che mai nel bel mezzo della fontana in piazzale della Libertà che precede il lungomare cittadino. Realizzata nel 1998 dallo scultore Arnaldo Pomodoro è, in linea con tutte le altre sue opere, ossia apparentemente priva di significato. Che poi, il significato ce l’ha, ma per i più rimane semplicemente un punto di ritrovo.
La bicipolitana di Pesaro
Pesaro è una città bike friendly e lo dimostra il fatto che non si è limitata al concetto di pista ciclabile, ma è andata ben oltre: in città esiste una vera e propria metropolitana di superficie dedicata a chi si sposta sulle due ruote, la bicipolitana appunto. Ci sono più di dieci linee della bicipolitana che toccano le zone del centro e i dintorni, tra cui la linea 2 che, affiancando la riviera Adriatica, conduce dritti fino a Fano. Poco più di 13 km che si percorrono tranquillamente in meno di un’ora. Il pezzo più bello è quello appena lasciata Pesaro perché affianca la spiaggia e gli stabilimenti balneari, dopodiché bisogna rassegnarsi a pedalare sulla ciclabile quasi integrata con la statale (ma completamente al sicuro).
Bellissima l’idea di promuovere gli spostamenti in bicicletta però c’è da dire che affittare una bicicletta a Pesaro non è economicissimo: un’intera giornata costa 10/12 euro a persona, roba che a New York costa meno.
La statua di Pasqualón
Non si tratta di una grandiosa opera d’arte ma è bello (e doveroso) ricordare il personaggio che ritrae, tanto importante per la città di Pesaro, quanto sfortunato in vita. Odoardo Giansanti, in arte Pasqualón (1853-1932), è stato un poeta dialettale pesarese la cui storia è di quelle che fanno scendere le lacrime agli occhi: orfano di madre e abbandonato dal padre in giovane età, vive di espedienti, patisce la fame e la solitudine e non si fa mancare nemmeno un periodo in manicomio, da cui esce cieco e zoppo. Nonostante tutto, riesce a comporre numerosi versi in dialetto che raccontano fatti di vita quotidiana e che riscuotono l’approvazione popolare. Anche se ottiene il plauso del pubblico, vive solo e povero fino alla fine dei suoi giorni, tirando a campare grazie all’elemosina e alle offerte della gente.
La statua di Pasqualón si trova in piazzale Matteotti e lo ritrae con un cagnolino che si dice porti fortuna se lo si accarezza…
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Le foto sono state gentilmente concesse da:
– Casa Rossini: Comune di Pesaro/Assessorato alla Bellezza
– Musei Civici: Comune di Pesaro/Assessorato alla Bellezza, ph Fabio Cecchi
– Area Archeologica via dell’Abbondanza: Soprintendenza Archeologia delle Marche, ph Ch+ Architecture Partners
La foto di Piazza del Popolo è invece stata presa da Flickr.