Il Pirlo, l’aperitivo di Brescia (e la differenza con lo Spritz)

 

Il Pirlo, l'aperitivo di Brescia
Se vi trovate a Brescia, una parola assolutamente da non pronunciare è Spritz. Perché in città l’aperitivo si fa col Pirlo. Punto. E se per alcuni il Pirlo potrebbe essere una variante dello Spritz, i bresciani non vogliono per nessuna ragione al mondo che il loro drink venga confuso con quello veneziano.

A onor del vero, i due cocktail si assomigliano molto, quasi che potrebbero definirsi uno la variante dell’altro. Ma quando viene chiamato in causa il campanilismo, non ce n’è più per nessuno. La diatriba tra Brescia e Venezia su chi abbia inventato per primo il proprio aperitivo e chi l’abbia invece scopiazzato va avanti dalla notte dei tempi, e non si saprà mai la verità. Sta di fatto che lo Spritz è da sempre molto più popolare del Pirlo -come d’altronde Venezia è da sempre molto più popolare di Brescia- ma nel 2017, grazie all’elezione del Pirlo come drink dell’anno da parte del New York Times, il timido aperitivo bresciano ha cominciato a farsi conoscere anche al di fuori della Leonessa d’Italia (Brescia, ndr). E quindi il rischio che venga scambiato per lo Spritz col Campari è di conseguenza aumentato potenzialmente. Per somma gioia dei bresciani.

Ma quindi, c’è differenza tra il Pirlo e lo Spritz? Sì. O, meglio, nì (qui rischio davvero il linciaggio). Come già detto possiamo considerare le due bevande come succedanee, ma vanno tenute ben a mente le seguenti cose:

  • Il Pirlo si beve solo ed esclusivamente col Campari.
    L’Aperol, che di default viene usato per lo Spritz, salvo specifiche richieste, non è ammesso.
    Pertanto lo Spritz col Campari… è un Pirlo in incognito? Forse, non sta a me deciderlo (anche perché mi è già venuto il mal di testa a cercare la quadra in questa faccenda).
    Ma poi lo Spritz originale non è col Select? Questa è decisamente un’altra storia, ne parliamo un’altra volta, ok?
  • Nel Pirlo va usato un vino bianco -c’è chi dice fermo, c’è chi dice frizzante– ma è bandito il prosecco, altro ingrediente fondamentale dello Spritz.

Con queste due nozioni in saccoccia dovreste essere in grado di andare in un qualsiasi bar di Brescia senza fare figuracce. A proposito… se non siete mai stati in città, rimediate subito! E seguite il mio itinerario di un giorno alla fine del quale vi porto, ovviamente, a bere un Pirlo.

Poi vabbé, potremmo stare giorni interi a discorrere sulla nascita del Pirlo e sulla sua ricetta originale perché in giro (e non sto parlando soltanto di ciò che si trova in rete) si sente e si legge tutto e il contrario di tutto.

C’è chi sostiene che che il Pirlo, quello originale, debba essere fatto col vino bianco fermo in abbinamento al Campari e alla spruzzatina di Seltz, e che vada rigorosamente servito in un bicchiere piccolo da vino (l’ombretta, tanto per non dimenticare che da qui son passati i veneziani e ci son rimasti per un bel po’), un cubetto di ghiaccio e la scorza di limone.

E c’è inoltre chi crede che in principio, al posto del Campari venisse utilizzato un amaro locale che pirlava (modificava in dialetto) il gusto del vino bianco a cui veniva aggiunto.

I bresciani doc ancora oggi sostengono che il vino da Pirlo sia quello bianco fermo, ma alcune leve più giovani e internazionali ammettono (e incoraggiano) l’utilizzo di vino bianco mosso. L’unico punto d’incontro è che il prosecco è vietato.

Non esistendo una ricetta universalmente (e ufficialmente) riconosciuta del Pirlo, come invece c’è per altri cocktail, ogni barman o oste di Brescia prepara il Pirlo un po’ come gli pare: mettendo più o meno vino, utilizzando il vino fermo o mosso. C’è solo una certezza: se passate da Brescia, è meglio se non ordinate uno Spritz, lo dico per il vostro bene 😉

PS il Pirlo aperitivo non c’entra nulla col Pirlo calciatore anche se hanno una cosa in comune: entrambi sono bresciani.

Leggi anche: Cosa vedere a Brescia in un giorno (e dove/cosa mangiare)

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8 commenti su “Il Pirlo, l’aperitivo di Brescia (e la differenza con lo Spritz)”
  1. Questi miscugli alcolici si sono sempre bevuti ovunque, in origine é roba da alcolizzati. Da noi a Parma per esempio si è sempre bevuto il “macchiato”, vino bianco fermo o frizzante macchiato appunto col campari. I più tosti lo prendono liscio, senza arancia e senza ghiaccio in bicchierino piccolo da “bianchini” . Nessuno però a mai fatto tante storie!
    Per finire, lo spritz con la china Martini penso sia il migliore in assoluto ma nessuno lo beve, e forse lo conosce. Sbéchèma!

    • Ciao Marco,
      grazie per il contributo!

      In effetti lo Spritz con la China Martini non si sente in giro, ma la stessa China Martina è un po’ vintage e poco conosciuta. Io la adoro, ne ho sempre una bottiglia in casa e adesso che mi hai detto che esiste lo Spritz con la China Martini… voglio assolutamente provarlo! Sarà la mia nuova missione! 🙂
      Buon weekend
      Silvia

  2. Ciao, sto partendo ora per Brescia ispirata dal tuo itinerario. mi fido e vediamo come va!

    • Ciao Patrizia,
      grazie del tuo commento… e che responsabilità! 🙂
      Spero di non deluderti, ma son certa che Brescia ti piacerà. E beviti un Pirlo anche per me.
      Buona giornata,
      Silvia

  3. Ciao!sto organizzando un fine settimana come regalo d anniversario e una tappa sarà Brescia. Molto utili i tuoi consigli, e a questo punto, non vedo l’ora di sedermi per godermi un pirlo

    • Ciao Laura,
      grazie per il tuo commento!
      Ci credi che proprio mentre è arrivato, stavo bevendomi un Pirlo in provincia di Brescia? 🙂 Ero sul lago d’Iseo, se ti capita fai un passo anche lì!
      Buon anniversario e buon viaggio,
      Silvia

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