Ebbene sì, sono stata in Antartide. Quasi che non ci credo ancora ma, avendo documentazione fotografica – tra cui qualche selfie piuttosto goffo -, posso confermare che è successo davvero. Ci ho messo tanto a elaborare l’esperienza, e forse non l’ho ancora elaborata del tutto nonostante sia già rientrata alla base da parecchio. E non voglio nemmeno banalizzarla usando parole più o meno altisonanti per descrivere cosa ho provato quando ero lì, tuttavia non mi viene nulla di meglio che “è stato speciale“.
Ma, al di là di sentimentalismi vari e chiacchiere emozionali, in questa sede vorrei virare sul pratico e fornire un po’ di informazioni per organizzare un viaggio in Antartide più o meno fai-da-te. Chiarisco da subito il più o meno fai-da-te: non è che uno va in Antartide zaino in spalla per i fatti suoi e vede sul posto cosa fare. Se si vuole andare in Antartide – che poi stiamo parlando solo della Penisola Antartica, vedi sotto – bisogna necessariamente prendere parte a una crociera/spedizione che rispetta tutti i crismi del caso (permettetemi di essere un po’ superficiale, ma se mi metto a spiegare tutto tutto, questo articolo diventa infinito).
Quello che però si può fare in autonomia è studiare l’ecosistema delle agenzie che offrono viaggi antartici, selezionare l’operatore con cui andare e la tipologia di crociera/spedizione che si vuol fare e organizzare da soli tutto il resto, anziché affidarsi a un’agenzia di viaggio e optare per un pacchetto tutto compreso senza dover attivare nemmeno mezzo neurone (e non ci sarebbe niente di male, intendiamoci). Per tutto il resto intendo il viaggio dall’Italia fino al porto di imbarco, eventualmente cosa fare nei giorni prima e dopo l’imbarco, se si ha la possibilità di rimanere qualche giorno in più, procurarsi l’assicurazione sanitaria.
[NB Sul mio profilo Instagram ho pubblicato un po’ di stories simpatiche del mio viaggio in Antartide fatto a dicembre 2024, ma se non mi seguite – sceim on iu – , ve le siete perse. Ci sono però un po’ di foto: una volta sul mio profilo, scrollate un po’ verso il basso.]
Quando andare in Antartide
Partiamo dalle basi, ossia dalla scelta del periodo per fare un viaggio in Antartide. Da quelle parti ci si può andare da novembre a marzo, ossia durante l’estate australe. Per noi comuni mortali con ferie limitate e vincolate ai “soliti” periodi festivi, un viaggio in Antartide può corrispondere con la pausa natalizia che però è anche alta stagione e i prezzi possono quindi essere più alti (non vi sto dicendo nulla di nuovo, lo so).
Durante l’estate australe le giornate son molto lunghe e gli animali sono più attivi. Tuttavia, va specificato che ci sono un po’ di differenze circa l’attività degli animali a seconda del mese scelto (qui la faccenda è spiegata bene). Per quanto mi riguarda, io sono stata nella prima metà di dicembre e son riuscita a vedere: cormorani, pinguini, leoni marini, balene e altri uccelli di cui non ricordo il nome.
Quanto dura un viaggio in Antartide
La durata di un viaggio in Antartide dipende da un po’ di fattori: quanto tempo avete a disposizione, quanti soldi potete spendere, dalla vostra tolleranza ai giorni in mare. Gli itinerari che portano i turisti in Antartide sono tutti più o meno standard e, di conseguenza, possiamo generalizzare in questo modo:
- la durata minima è di 11 giorni – di cui 3 effettivi in territorio antartico dato che, per arrivarci bisogna attraversare lo stretto di Drake (= 2 giorni di navigazione ad andare e altrettanti a tornare),
- la durata massima è di 22 giorni se, oltre all’Antartide sono incluse nell’itinerario anche le Falkland (o Malvine) e la Georgia del Sud.
Aggiungo un dettaglio fondamentale per valutare la scelta della crociera/spedizione: quando leggete “viaggio in Antartide di tot giorni” nel tot è quasi sempre inclusa anche una prima notte in hotel nel porto di partenza e l’ultima notte in nave, ma già rientrati alla base. Quindi, se volete sapere quanti giorni netti trascorrerete in Antartide, prendete il pallottoliere e fate la sottrazione per capire i giorni effettivi in territorio antartico.
Per quanto mi riguarda, oltre a vincoli economici e di tempo, che ho dovuto tenere in considerazione, la mia scelta è ricaduta su una spedizione di 13 giorni in totale chiamata Antarctica Classic in Depth, perché ho pensato che non avrei tollerato troppi giorni in nave ma, al contempo, ho ritenuto che la spedizione più corta non valesse la spesa in quanto la permanenza in Antartide era davvero limitata. Rimane il rimpianto di non aver visitato anche la Georgia del Sud, ma nella vita bisogna fare delle scelte. E non è detto che riesca ad andarci in futuro 😉
Quando costa un viaggio in Antartide
E adesso la nota dolente: il costo. Credo che siate ben preparati a quanto state per leggere, dato che il concetto di low cost non si applica a un viaggio di questo tipo. E, aggiungo, per fortuna. Se fosse possibile fare dei viaggi low cost in Antartide, molto probabilmente anche questo continente verrebbe invaso da gente più o meno random e sarebbe già mezzo rovinato, se non rovinato del tutto. Prezzi non propriamente alla portata di tutti significa una selezione all’ingresso, un po’ come in discoteca, ma qui non è una questione di dress code: gli individui che mettono piede in suolo antartico per turismo, in linea di massima, sono molto motivati – nessuno spenderebbe una cifra astronomica per andare in un posto che interessa così così – e con un livello di buon senso mediamente alto, che li mette in condizione di rispettare un ecosistema estremamente fragile e che va preservato (non devo spiegare come è andata a finire da altre parti, vero?).
Ma, quindi, quanto costa? Da cinquemila euro in su, lo metto in lettere così (forse) fa meno male. E, per infierire ulteriormente, sottolineo che sto parlando solo della crociera/spedizione, non anche del resto (il tutto il resto di cui sopra). Non vi aspettate di spendere tanto di meno, anche se potrebbe capitare di trovare qualche sconto soprattutto se prenotate con tanto anticipo o a ridosso di partenza (NB qualora vi troviate già in transito in America Latina, potete controllare se ci sono delle offerte last minute di compagnie che non hanno ancora riempito la nave: i prezzi possono essere scontati e competitivi, ma non aspettateli stracciati).
Ovviamente il prezzo varia in base ai seguenti fattori:
- periodo;
- sistemazione (ossia quanta gente in cabina: da 1 a 4 persone);
- tipologia di nave (più o meno grande);
- durata;
- escursioni extra.
E, a tutto ciò, bisogna poi aggiungere:
- volo intercontinentale dall’Italia;
- viaggio (aereo o bus) per il porto di partenza, in linea di massima Ushuaia in Argentina o Punta Arenas in Cile (talvolta è già incluso nel prezzo, in particolare se scegliete crociere/spedizioni più lussuose);
- extra durante la crociera/spedizione (es. se volete pasteggiare bevendo vino o farvi una birretta la sera);
- assicurazione sanitaria obbligatoria (non è un nice to have: se non ne avete una, che tra l’altro deve rispettare certi requisiti, non vi fanno proprio imbarcare);
- abbigliamento per il freddo, se non ce lo avete già (io, per fortuna, ho potuto riciclare quello acquistato per andare in Norvegia in inverno a caccia dell’aurora boreale).
Cosa c’è da fare in Antartide?
Domanda più che lecita. Non giudico chi è portato a pensare che non ci sia una mazza da fare in Antartide – tipo i pinguini di Madagascar, volendo fare una citazione colta – anche perché io stessa fino a qualche anno fa, non sapevo nemmeno si potesse andare in Antartide come “turisti”. Ma quando l’ho scoperto, ho iniziato a mettere via soldi per diventare io stessa una “turista antartica” (anche se mi piace di più definirmi come esploratrice 2.0).
Un viaggio in Antartide non solo permette di ammirare spettacoli naturali unici – dici poco! – , ma anche di diventare i diretti testimoni di un ecosistema fragile e da preservare.
A livello di attività, quella principale è fare delle brevi spedizioni sul suolo antartico. Dalla nave, si parte in piccoli gruppi sugli zodiac (dei gommoni in grado di trasportare una decina di persone alla volta), per mettere piede in territorio antartico e osservare colonie di pinguini – in Antartide ce ne sono diverse specie -, foche spiaggiate o che rimbalzano sulla pancia, visitare la Base A di Port Lockroy, ossia la prima base britannica in Antartide a essere occupata ininterrottamente. Si può inoltre cambiare la prospettiva e godersi lo spettacolo dal kayak. Tutto è comunque sempre strettamente dipendente dal meteo, che detta le regole del gioco e che potrebbe far saltare alcune attività.
In tutte le crociere/spedizioni è quasi sempre offerta anche la possibilità di fare una notte in tenda in suolo antartico. Esperienza che suggerisco di fare, anche se non sono una grande fan del campeggio: ma quando ricapita di poter dormire in Antartide?
Un’ultima cosa che vorrei specificare è che tutte le crociere/spedizioni in Antartide si “limitano” a toccare alcune località nella Penisola Antartica, e si rimane a nord del circolo polare antartico. Nella mappa sotto potete vedere i punti che ho toccato io, per darvi una vaga idea di fin dove ci si può spingere.
Anche se avrei potenzialmente tante altre cose da dire, mi fermo qui. Se avete domande o curiosità, scrivetemi nei commenti, sarò felice di rispondervi. 🙂
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