Trekking in giornata da Milano, a un’ora di treno dalla città (o poco più)

 

Trekking da Milano in giornata
Questo articolo è dedicato a chi abita a Milano e ha nella scarpiera un paio di scarponcini da montagna che non utilizza da un bel po’ di tempo perché non possiede (o non vuole utilizzare) una macchina e non sa come sfogare la propria voglia di fare trekking. Io fino a poco tempo fa facevo parte di questo gruppo di persone, poi un bel giorno ho scoperto il lecchese. E che i treni arrivavano fin lì. 😉

Cominciamo quindi a sfatare il mito che se si abita in città e non si possiede un’auto non si possa fare trekking. Se è vero che molti sentieri escursionistici partono da frazioni e località secondarie non servite da mezzi pubblici, è anche vero che a poca distanza da Milano ci sono delle montagne a portata di treno che regalano immense soddisfazioni e panorami impensabili. Partiamo con scalare queste, ok?

Di seguito vi fornisco un po’ di spunti: quattro trekking nel lecchese, con link di approfondimento, e altrettanti suggerimenti di passeggiate più o meno impegnative (alcune non si possono definire trekking veri e propri, ma sempre meglio del divano) a poco più di un’ora di treno da Milano.

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Monte Cornizzolo

Monte Cornizzolo vetta e rifugio Marisa Consiglieri
Il Cornizzolo rappresenta uno dei grandi classici del trekking nel triangolo lariano nonché il ritrovo degli amanti del parapendio. Qui nei weekend il cielo è puntellato da tanti parapendii colorati che rendono il panorama ancora più bello! Ve ne ho già parlato approfonditamente in questo articolo.

Come arrivare in treno
Si può raggiungere la vetta del Cornizzolo sia partendo da Canzo che da Civate e un buon compromesso è salire da un versante e scendere dall’altro, anche per variare un po’ e per poter dire di essere andati dalla provincia di Como a quella di Lecco (o viceversa) a piedi. 😉

Canzo si raggiunge prendendo il treno da Milano Cadorna, Domodossola o Bovisa: ci mette un’ora e venti circa e costa 5,50€.
Dalla stazione di Canzo bisogna poi raggiungere la località Gajum da dove iniziano i vari sentieri, ci si mette una trentina di minuti.

Civate si raggiunge sia dalla stazione di Milano Porta Garibaldi (~un’ora e mezza) che da quella di Milano Centrale (~55 minuti con cambio a Lecco), il biglietto costa 5,50€. Dalla stazione di Civate bisogna camminare 30/40 minuti per raggiungere la località Pozzo da cui comincia il sentiero per salire in vetta.

Difficoltà
Alcuni pezzi sono leggermente ripidi ma, in linea di massima, è un’escursione alla portata di (quasi) tutti. Per arrivare sul cucuzzolo si cammina un po’ meno di un paio d’ore sia salendo da un versante che dall’altro, un po’ meno a scendere.
La vetta del Cornizzolo è a 1241 metri slm, il dislivello è di ~800 metri da Canzo e di ~900 metri da Civate.

Punti di ristoro
Poco sotto la vetta del Cornizzolo c’è il rifugio SEC Marisa Consigliere, dove si può pranzare, però è aperto solo la domenica.

In località Pozzo a Civate c’è il validissimo Crotto del Capraio, che può essere la vostra meta per un pranzo vista lago se partite da Canzo la mattina e concludete la vostra escursione dall’altro versate, davanti a un bel piatto di pizzoccheri (è meglio prenotare).

Segnalo un’ottima pasticceria a Canzo, la storica Pasticceria Ponti, che si trova sulla strada per andare al Gajum: fermatevi qui all’andata per fare colazione con delle ottime brioche o al ritorno per premiarvi dell’escursione fatta con un buon dolcetto.

Attrattive
A un’oretta scarsa di cammino dalla località Pozzo a Civate si trova, in una posizione super panoramica, il bellissimo complesso benedettino di San Pietro al Monte. È possibile prendere parte a delle visite guidate al suo interno di domenica, altrimenti ci si limita a contemplarlo da fuori.

Lungo il versante di Civate, in particolare nella parte più a valle, si possono vedere diverse casote, ossia dei piccoli edifici in pietra a secco in cui i contadini un tempo trovavano riparo per la notte durante il periodo della fienagione.

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Monte Barro

La vista sul monte Barro
Il monte Barro con i suo nemmeno 1000 metri di altezza (922 metri slm, per la precisione) rimane nel bel mezzo tra il Resegone e il Cornizzolo e, nonostante sia il più basso della classe, dalla sua vetta regala dei panorami pazzeschi.
È un’ottima escursione per chi ha poco tempo a disposizione e/o non vuole strafare a livello fisico. Ma non sottovalutatela! 😉

Come arrivare in treno
Si può salire sul monte Barro sia partendo da Lecco che da Galbiate, per la precisione dalla frazione di Sala al Barro. Per variare potete salire da una parte e scendere dall’altra.
Io suggerisco di salire da Sala facendo il cosiddetto Sentiero delle Creste e scendere a Lecco, dove concedersi un meritato drink lungolago o un buon gelato prima di rientrare a Milano. Vi ho già raccontato tutto in maniera approfondita in questo articolo.

Lecco si raggiunge in una quarantina di minuti di treno dalla stazione di Milano Centrale, mentre da quella di Milano Porta Garibaldi ci vuole poco più di un’ora. Il biglietto costa 4,80€.
Dalla stazione di Lecco bisogna poi camminare per 15/20 minuti fino a raggiungere il ponte Azzone Visconti che, una volta attraversato, vi permetterà di entrare all’interno del Parco del Monte Barro dove ci sono numerosi sentieri (qui la mappa) tra cui quello che sale in vetta.

Arrivare alla stazione di Sala al Barro-Galbiate è un po’ più lungo: ci vuole quasi un’ora e mezza da Milano Porta Garibaldi. Il biglietto costa 4,80€. Dalla minuscola stazione di Sala ci vogliono circa 40 minuti per raggiungere via dell’Oliva a Galbiate da dove si accede ai vari sentieri del Parco del Monte Barro.
Volendo si può raggiungere Sala al Barro-Galbiate anche partendo dalla stazione Centrale di Milano ma bisogna cambiare treno a Lecco e costa 0,70€ in più.

Difficoltà
Salire sul Barro non è un’impresa da Reinhold Messner ma, come già detto, non sottovalutatela.
Il bellissimo Sentiero delle Creste che parte dal versante di Sala è a tratti faticoso e richiede livelli di attenzione piuttosto alti, poiché ci si deve letteralmente arrampicare sulle roccette. C’è un po’ di saliscendi poiché, come suggerisce il nome, ci sono delle creste -tre in tutto- ma il panorama migliora a ogni passo. Dall’inizio del sentiero fino in cima, il tempo stimato è un’ora e 15 minuti: un sentiero breve ma intenso. 😉

Anche salendo o scendendo dalla parte di Lecco ci sono alcuni punti piuttosto ripidi in cui bisogna fare molta attenzione. Il sentiero su questo versante è più lungo perché meno ripido e dalla cima per arrivare in città ci si mette circa un’ora e mezza, un po’ di più a salire.

Per quanto riguarda il dislivello siamo a ~500 metri da Sala e ~700 da Lecco.

Punti di ristoro
In cima al Barro non c’è niente… a parte un panorama strepitoso! Se quindi prevedete di stare in giro tutto il giorno, una buona idea può essere quella di portarvi dei panini e abbondante acqua (fermo restando che l’escursione si fa tranquillamente in mezza giornata).

Poco sotto la vetta c’è però l’opzione Eremo del Monte Barro, dove non sono ancora stata ma rimedierò presto. Si tratta di un eremo che, dal 1999, è stato riaperto al pubblico con una veste nuova: una trattoria casalinga, dove talvolta può capitare di ascoltare musica dal vivo.

A Lecco vi segnalo invece una gelateria super top che, guarda caso, si trova proprio sulla via per andare in stazione: Toldo!

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Corni di Canzo

Corni di Canzo
Cominciamo ad alzare l’asticella della difficoltà con i Corni di Canzo, soprattutto se pensate di arrivare proprio fino in cima a uno dei corni, dove c’è da arrampicarsi per un bel pezzo e la cosa può non essere per tutti. Ve ne ho già parlato in questo articolo in cui propongo un giro ad anello che include anche la vetta del Cornizzolo: in questo modo l’escursione comincia a essere un po’ impegnativa, soprattutto se non siete né camminatori abituali né allenati, ma potete fare qualche modifica per portarla al vostro livello. Ad esempio potete arrivare fino alla forcella dei Corni e, se non ve la sentite di conquistare un corno (che detta così non suona nemmeno benissimo) tirate dritti verso il rifugio. 😉

Come arrivare in treno
Come è facile intuire, il punto di partenza per l’escursione ai Corni di Canzo è… Canzo!
Vi ho già spiegato, nel primo paragrafo relativo al Monte Cornizzolo, come ci si arriva in treno da Milano, quindi non sto a ripetermi.
Anche i sentieri che portano ai Corni cominciano dalla località Gajum, che si raggiunge in 20/30 minuti a piedi dalla stazione di Canzo.

Difficoltà
I corni sono 3 in tutto ma quelli più gettonati sono il corno centrale a 1368 metri slm e, soprattutto, il corno occidentale a 1373 metri slm. Arrivare sul cucuzzolo è abbastanza impegnativo ma non è obbligatorio farlo: ci si può limitare ad arrivare al punto “di confine” tra il corno occidentale e quello centrale, la cosiddetta forcella dei Corni (1298 metri slm), e da lì tirare dritti verso il rifugio SEV a 10 minuti di cammino. L’escursione è bella lo stesso, si perde soltanto la parte finale, ad alta scarica di adrenalina, ma che risulta essere troppo per un camminatore della domenica.

Va inoltre detto che da Canzo non c’è un solo sentiero che arriva ai Corni, quindi potete decidere se salire spediti per la direttissima oppure più dolcemente. Calcolate comunque dalle 2 alle 3 ore di cammino per arrivare al rifugio oltre la forcella e/o in cima a un corno.

Punti di ristoro
Il rifugio SEV (Società Escursionisti Valmadreresi), poco oltre la forcella dei Corni, rappresenta un ottimo posto per fermarsi a mangiare. La posizione è meravigliosa e offre una vista commovente sul Resegone. Di solito è aperto mercoledì, sabato e domenica in inverno e tutti i giorni in estate, ma controllate qui prima di andare.

Segnalo di nuovo la Pasticceria Ponti a Canzo, un ottimo posto per fare scorta di energie prima e/o dopo l’escursione sui Corni (qualche informazione in più la trovate nel capitoletto del Cornizzolo).

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Resegone

La vista da Punta Cermenati, Resegone
Il protagonista delle escursioni nel lecchese è senza dubbio il Resegone, dai molti suoi cocuzzoli in fila, che in vero lo fanno somigliare a una sega (cit.). Un monte dall’inconfondibile profilo che si avvista anche da molto lontano: nelle belle giornate si vede addirittura da Milano! L’escursione sul Resegone è un’esperienza unica che, nonostante la fatica, vorrete ripetere. In questo articolo racconto la mia conquista di Punta Cermenati, la punta più alta della sega a 1875 metri slm, ma ci sono diverse alternative che accontentano un po’ tutti, regalando sempre grandi soddisfazioni paesaggistiche.

Come arrivare in treno
Per fare l’escursione sul Resegone serve, come prima cosa, arrivare a Lecco. Ci sia arriva sia da Milano Centrale (~40 minuti, 4,80€ biglietto) che da Porta Garibaldi (da ~1 ora a ~1 ora e mezza dipendentemente al treno, 5,50€ biglietto).
Dalla Lecco bisogna poi prendere l’autobus n. 5 in piazza Mazzini e, una volta arrivati alla funivia si può decidere se prenderla oppure se cominciare a camminare da qui (in questo articolo spiego bene cosa fare per arrivare all’inizio dei sentieri).

Difficoltà
Arrivare fin in cima a Punta Cermenati non è impossibile, ma non è nemmeno un gioco da ragazzi. Se decidete che volete arrivarci a tutti i costi, tenete a mente di camminare non meno di 5/6 ore e di dovervi arrampicare un po’ nell’ultimo tratto (se prendete la funivia risparmiate un po’ di tempo e fatica).
Ma come già accennato, ci sono numerosi sentieri un po’ per tutti: dai camminatori della domenica agli arrampicatori professionisti.

Punti di ristoro
Poco sotto Punta Cermenati, in una posizione che può sembrare un po’ precaria, c’è il rifugio Azzoni in cui si può pranzare. È aperto tutto l’anno di sabato e domenica, dal 1° maggio al 31 ottobre anche tutti i mercoledì, e nei periodi 15 giugno-15 settembre e 26 dicembre-6 gennaio tutti i giorni.

Molto più a valle, ma pur sempre in una posizione di tutto rispetto è il rifugio Stoppani, che si raggiunge in meno di un’ora di cammino dalla funivia. È sempre aperto di mercoledì, sabato e domenica e tutti i giorni nel periodo estivo (metà giugno-metà settembre).

E a Lecco, per andare in stazione, c’è l’ormai famosa gelateria Toldo.

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Altre escursioni a poca distanza da Milano

Dopo avervi parlato di quattro trekking più o meno impegnativi, passo ora a suggerirvi qualche bella passeggiata che si può fare a breve distanza da Milano e sempre fattibile in giornata col treno.

Sentiero del Viandante – Lago di Como
Sentiero del Viandante, lago di Como
Sempre lungo quel ramo del lago di Como si trova un bellissimo percorso escursionistico che da Abbadia Lariana arriva fino a Piantedo toccando diversi comuni tra cui Mandello del Lario, Varenna, Bellano, Dervio, Colico. Non si fa tutto d’un fiato perché sono una quarantina di chilometri, ma si divide in più tappe (di solito 4), tutte fattibili da Milano in giornata utilizzando il treno.
Non è impegnativo proprio perché il numero di chilometri che si percorrono in ogni tappa è piuttosto ridotto. E comunque la bellezza del paesaggio fa dimenticare tutta la fatica.
Io ad oggi l’ho percorso diverse volte ma solo facendo brevi tratti in funzione di soste mangerecce. Non ho ancora scritto nulla sul blog, per questo vi rimando a fonti esterne. Per ora vi posso solo dire che merita! 😉

Antica Strada Valeriana – Lago d’Iseo
Antica via Valeriana - Lago d'Iseo
L’Antica Strada Valeriana un tempo rappresentava l’unico modo per raggiungere la Valcamonica via terra dal settore bresciano. Oggi è possibile percorrere a piedi il tratto che da Pilzone d’Iseo arriva a Pisogne lungo 24 chilometri di pura bellezza, attraversando paesini e paesaggi rurali incantevoli. Per farla tutta si stimano 9 ore di cammino, ma si può fare anche in più pezzi per godersi lentamente questi posti incantati e dove la vita scorre lenta.

24 chilometri non sono tantissimi e se si è allenati si fanno in una giornata soltanto senza particolari problemi. Io però ho preferito trascorrere un weekend sul Lago d’Iseo e dividere il percorso in due tappe da una dozzina di chilometri l’una (ve lo racconto in questo articolo). Però, se preferite fare una gita in giornata da Milano e tornare a casa per la notte, potete decidere di farne solo un pezzo e rientrare. L’altro lo tenete per un’altra volta (intanto vi verrà voglia di tornare, ne son certa!).

È possibile raggiungere Pilzone, Pisogne e alcune località nel mezzo con il treno da Milano, facendo cambio a Brescia. Ci si mette dall’ora e 20 minuti a quasi due ore.

Linea Cadorna – Lago Ceresio
Sasso Paradiso, Porto Ceresio
Una bella passeggiata che, oltre ad essere panoramica ha anche una sua importanza storica è quella che da Porto Ceresio percorre un tratto del sistema difensivo italiano alla Frontiera Nord verso la Svizzera o Linea Cadorna, nelle alture poco sopra il lago.
Da Milano Porta Garibaldi si prende un treno per Porto Ceresio, una tranquilla località sulle sponde del lago omonimo (più noto come lago di Lugano), e da lì si può fare un percorso ad anello come spiego in questo articolo, per poi terminare la giornata con una birretta lungolago.

Sacro Monte di Varese e Campo dei Fiori
Sacro Monte di Varese
Concludo con uno dei miei posti del cuore, anche se inserirlo in un articolo che parla di trekking è un po’ tirato per i capelli: il Sacro Monte di Varese.
Nonostante il dislivello di ~400 metri quella al Sacro Monte è una semplicissima passeggiata alla portata di tutti (ho visto genitori che trascinavano il passeggino col bambino dentro…) che regala però un panorama molto ampio una volta in cima.
A dirla tutta si tratta di un percorso devozionale spesso prestato alla passeggiata digestiva post pranzo domenicale: dalla località I cappella, che rimane un po’ fuori il centro di Varese e si raggiunge in autobus, si cammina una trentina di minuti in salita fino alla deliziosa frazione di Santa Maria del Monte a 807 metri slm. Ovviamente il livello di difficoltà aumenta se si decide di camminare in devozione sulle ginocchia…
Vi ho già spiegato tutto – dal cos’è una via sacra ad aspetti più pratici quali come arrivare al Sacro Monte di Varese e dove mangiare – in questo articolo.
Il Sacro Monte si trova all’interno del Campo dei Fiori, il parco regionale che domina la zona collinare varesina in cui ci sono un po’ di passeggiate da fare.

Per ora mi fermo qui, ma non appena avrò altri suggerimenti integrerò l’articolo. Nel frattempo aspetto i vostri di consigli! 😉

Leggi anche: Storie, curiosità, tradizioni e cose belle da vedere in Lombardia

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23 commenti su “Trekking in giornata da Milano, a un’ora di treno dalla città (o poco più)”
  1. Ciao!
    Per il mio compleanno vorrei fare un trekking in giornata, ma non ho idea quale sentiero scegliere.
    Mi puoi dare un’idea? Uno semplice per adesso che sarebbe la prima volta per me.
    Grazie!

    • Ciao Clarice!
      Intanto… buon compleanno! 🙂
      Beh se è il tuo primo trekking in assoluto ti consiglio di partire con una cosa facile, ad esempio un pezzo del Sentiero del Viandante o dell’Antica Strada Valeriana: son percorsi poco impegnativi ma di grande bellezza.
      Fammi sapere cosa decidi!
      Buona serata e buona passeggiata
      Silvia

  2. Articolo molto utile, con trek di vari livelli, per quanto mi riguarda vorrei altri articoli simili con trek più impegnativi o con vie ferrate.
    Grazie per le info molto utili e ben spiegate.

    • Grazie Daniele!
      Quasi tutti i miei articoli cercano di venire incontro a chi non ha un mezzo di trasporto proprio e si sposta con quelli pubblici. Quindi certe escursioni più impegnative non è facilissimo riuscire a farle perché non ci sono mezzi per arrivare all’inizio dei sentieri. Ma non smetterò di cercare!
      Buona giornata
      Silvia

  3. Ciao! Mi chiedevo cosa intendi quando dici “arrampicarsi un po”, dato che per arrampicata io intendo quella che si fa con le funi su una parete attrezzata. Te lo chiedo perché mi piacerebbe molto fare questi trekking, ma non capisco se si possa arrivare in cima senza attrezzatura, grazie!

    • Ciao Giordano,
      intendo che devi usare anche le mani per arrampicarti sulle rocce, in brevi tratti. Non serve attrezzatura, solo un po’ di buon senso! Si tratta comunque di trekking non estremamente impegnativi, quindi se sei uno un minimo allenato e sportivo non avrai problemi. E verrai ricompensato da viste bellissime! 😉
      Buon(i) trekking e buon weekend
      Silvia

  4. Ho apprezzato tanto che qualcuno finalmente pensasse alla categoria dei trekking senza auto! Facilmente raggiungibili ed economici. Grazie, articolo dettagliato e completo che invoglia a prendere un treno all’istante! Vivo a Milano da anni (senza auto) e ho sempre riservato questa attività quando torno a casa nel mio appennino emiliano. Ma per questo 2020 ho buoni propositi 😀 secondo te sono percorsi fattibili anche adesso in inverno? Con le giornate di questo gennaio soleggiato secondo me meritano!

    • Ciao Elena,
      mi fa molto piacere sapere che hai apprezzato l’articolo! Sai che proprio stamattina stavo pensando anche io che mi piacerebbe fare un trekking in una di queste belle giornate invernali? 🙂
      Secondo me sono quasi tutti fattibili anche adesso. Puoi cominciare con quelli sui laghi che sono a bassa quota (anche se non trekking veri e propri, comunque molto belli). Se invece vuoi qualcosa di più sfidante, tutti quelli che ho inserito dovrebbero essere fattibili, ma magari senti prima il rifugio di riferimento per avere qualche informazione in più sullo stato dei sentieri.
      Buon trekking!
      Silvia

    • Buongiorno Liliana,
      mi fa molto piacere leggere il tuo commento! 🙂
      Se si vive a Milano la macchina non serve, ma se si vuole fare un po’ di trekking fuori città potrebbe essere utile. Come vedi però ho trovato un po’ di soluzioni col treno e spero di allungare l’elenco!
      Buona giornata e buon trekking!
      Silvia

      PS oggi io tento di fare i Corni di Canzo: dopo tutta l inattività del lockdown sarà sfidante! 😀

  5. Oggi sono stato sul Monte Barro grazie a questo articolo :). Ieri sera ho deciso di fare una escursione da Milano e ho ascoltato il tuo consiglio. Visto che avevo poco ed era più comodo con il treno ho fatto però il tragitto al contrario. Bellissimo giro, purtroppo la segnaletica del parco è carente e malfatta, parecchie persone nei vari bivi erano smarrite sulla strada da prendere. basterebbe poco….. grazie ancora per lo spunto

    • Ciao Simone,
      grazie del commento. Son molto contenta che il mio articolo ti sia stato utile! 🙂
      Eh sì, anche io ho trovato la segnaletica un po’ carente… tutte le volte mi perdo! :-/
      Buona serata,
      Silvia

  6. Buongiorno Silvia,
    Grazie mille per questo articolo. A breve spero di cimentarmi nell’escursione ai Corni di Canzo + Cornizzolo.
    Articolo utilissimo e con molti spunti.
    Sono stata sul Monte Barro e la vista è stupenda dalla “cima”. Escursione che soddisfa notevolmente nonostante non si raggiungano neppure i 1000 m di quota!!!
    Elisabetta

    • Grazie del commento Elisabetta! 🙂
      Son contenta che le mie indicazioni ti siano servite. Ultimamente mi sono dedicata al trekking in Liguria, la mia regione d’origine, ma il prossimo weekend torno da quelle parti.Sicuramente farò un giro sul Barro, poi vedrò.
      Buona domenica,
      Silvia

  7. Ciao! Grazie mille dei suggerimenti! Articolo molto interessante.
    Ci sono escursioni, tra quelle che hai descritto, che sconsiglieresti se fatte con il cane? Grazie!

    • Ciao Anna,
      grazie a te per il commento.
      Non mi sento di risponderti relativamente a quale escursione escluderei col cane, anche perché ci sono cani e cani. Il Resegone e i Corni di Canzo hanno delle parti impegnative in cui bisogna usare le mani, magari questi trekking li escluderei.
      Spero di averti in parte aiutato.
      Grazie e buona serata,
      Silvia

  8. Ciao Silvia, grazie per aver condiviso questo articolo, molto utile! Io ho già fatto il Resegone e sto valutando di fare il Cornizzolo prossimamente. Grazie ancora

    • Ciao Maria,
      grazie del commento. Che bello il Resegone, spero tu abbia avuto la fortuna di beccare una bella giornata: col cielo limpido la vista da lassù è impareggiabile.
      Fammi sapere come va al Cornizzolo. 🙂
      Buona domenica,
      Silvia

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